C’era una volta il sogno Accorinti

di Giusi Di Pino

Dopo qualche giorno di freschetto quei miei due neuroni si sono tutti ringalluzziti e quindi approfitto per condividere questo mio pensiero.

Mando sonoramente a quel paese (non posso scrivere altro perché fa volgare e per menate di diffamazione) nell’ordine:

– tutte le amministrazioni comunali che si sono susseguite a Messina nel corso degli ultimi 20/30 anni perché sono riusciti a rendere una città potenzialmente straordinaria e bellissima, il posto più invivibile dell’occidente sviluppato.

– l’attuale amministrazione comunale, escludendo la persona di Renato Accoriniti ma non il sindaco Renato Accorinti. Renato, che conosco e per cui nutro una grande stima, mi perdonerà se mi permetto di dire che la sua gestione fino a ora è stata quantomeno ingenua. Affidare poi degli incarichi importanti a persone più perbene ed oneste delle precedenti è apprezzabile ma non necessariamente la soluzione più giusta. il mio adorato nonno era la persona più dignitosa, perbene e leale che l’universo creato abbia mai conosciuto ma se l’avessero messo a risanare bilanci, a ottimizzare gli affari sociali piuttosto che l’urbanistica di una città e quantaltro, lui non sarebbe stato in grado di fare una benemerita mazza. Se qualcuno sta per caso pensando "facile parlare..", quel qualcuno sappia che dopo l’elezione di Accorinti, presa dall’entusiasmo di una reale svolta, ho contattato una persona del suo entourage (persona che non conoscevo né era amica di amici..), mandato un messaggio con incluso curriculum, spiegato cosa so fare e cosa avrei potuto fare per il comune e sottolineato il fatto che questo mio impegno era del tutto disinteressato. offrivo un po’ del mio tempo aggggratis per intenderci. Ho ricevuto una mail con "non so, vediamo, forse, però…" e poi più nulla. In una società civile una persona che manifesta il desiderio di impegnarsi senza ricevere nulla in cambio l’avrebbero accolta a braccia aperte, a Messina no.

– i giornalisti messinesi (a parte pochissimi di cui conosco personalmente onestà intellettuale e impegno) perché beceri servi della gleba che si muovono a seconda di come gira il vento oppure fomentatori di banali e assolutamente inutili invettive

– l’intera popolazione messinese perché se è vero che questa città è un posto orribile in cui vivere è anche vero che la città è fatta dai cittadini. Un popolo di ignavi, incivili e cialtroni che non può perder tempo a rispettare semafori o incroci, che ancora stanno li a cercare di scavallare la coda in posta, che sono solo in grado di guardare il loro piccolo orticello fregandosene altamente se la città va in pezzi e che giudicano coglione chiunque tenti di fare diversamente.

– mando a fanculo me stessa (stavolta lo scrivo perché sono sicura di non auto querelarmi) per aver deciso di tornare a vivere in questa città pensando al mare, alle cozze di Ganzirri, al tempo mite e tutto il resto. ho costretto me e molto più grave, i miei figli, a una vita misera e insoddisfacente.

Consiglio a tutti quei messinesi, e ce ne sono, che come me sono disgustati da come va questa città, che continuano a comportarsi da persone civili, che lavorano sodo e onestamente, che insegnano ai loro figli educazione civica e rispetto, di andarsene via il più lontano possibile perché questa città, a meno che non venga affidata per 20 anni a un team di scandinavi e tedeschi, è un vuoto a perdere. Noi e i nostri figli meritiamo decisamente una qualità della vita migliore di questa. 

E ora me ne vado a prendere un po’ d’aria fresca per rinfrancare sti poveri neuroni dopo tutto sto sforzo…