AssoTutela. San Camillo: ospedale a picco e consulenti a frotte

“Saranno tutti lì, davanti al pronto soccorso il prossimo 20 dicembre: medici, infermieri, cittadini, per denunciare la condizione indegna in cui è ridotto il San Camillo. Alla vigilia di Natale, magari mentre i vertici aziendali si troveranno a banchettare nel grande salone della direzione. Noi saremo al fianco di operatori e pazienti”. Lo annuncia il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, segnalando difficoltà, disservizi, carenze assistenziali e mettendo in rilievo le “oscure operazioni della direzione che, in un momento così difficile, mette in atto tutti gli artifizi normativi per circondarsi di consulenti amici degli amici. L’ultima perla del direttore Morrone – spiega Maritato – è la delibera 1392 dello scorso 28 novembre, per la costituzione di un elenco di pubblicisti, in riferimento a non meglio definiti progetti di formazione, sensibilizzazione nazionali, europei e internazionali. Cosa c’entrano con l’ospedale? Con il pronto soccorso che scoppia, la gente che soffre sulle barelle, dopo giorni e giorni di attesa, i medici e gli infermieri sfiniti, gli spazi angusti, i materiali che scarseggiano? Nulla ma il direttore va avanti lo stesso. Sono tutte perle degne di una preziosa collezione – incalza il presidente – inaugurata dalla delibera 152 del 1 giugno 2011, all’inizio del mandato di Morrone come direttore generale. In quel caso, il consulente esperto, laureato in Scienze Politiche – chissà se ci saranno risorse interne con tale titolo – avrebbe dovuto occuparsi (testuale) di ‘programmazione strategica e progettazione esterna, con riferimento anche all’attività amministrativo-contabile e di controllo per il settore della prevenzione alle malattie di natura dismetabolica, infettiva, infiammatoria e neoplastica (…). Il tutto per un onere finanziario totale di 123.864,00 annui. Tralasciamo ogni commento”, conclude amaramente Maritato e incarichiamo della traduzione i magistrati contabili”.