”Siamo di fronte a dati che fotografano un paese in grande difficoltà nel quale i consumi stentano a trovare un orientamento positivo e l’arretramento congiunturale di un decimo di punto, al netto dell’inflazione, vale quasi il doppio dopo una riduzione di 4 decimi delle vendite reali in settembre”. Questo il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio ai dati sulle vendite al dettaglio di ottobre diffusi dall’Istat. ”Gli incerti segnali si stabilizzazione dell’economia, registrati a partire dall’estate – prosegue la nota – non hanno ancora prodotto effetti sulla domanda delle famiglie, lontana non solo dai livelli pre-crisi ma anche da quelli, particolarmente depressi, dello scorso anno. Le prospettive dell’economia, e dei consumi in particolare, non appaiono pertanto positive, nonostante si possa confermare, anche sulla base della dinamica degli ordinativi dell’industria, che nella prima parte del 2014 si giunga a una stabilizzazione delle principali grandezze macroeconomiche. Insomma – conclude Confcommercio – è troppo poco per tirare un sospiro di sollievo dopo la grande crisi, anche perche’ la Legge di Stabilita’ non contiene quell’inizio di percorso verso la progressiva ma certa riduzione della pressione fiscale, condizione indispensabile per produrre da subito una spinta di fiducia presso le imprese e le famiglie”.