Imu, il tormentone del 2013

La tassa sulla prima casa ha monopolizzato nel 2013 buona parte della discussione politica come del lavoro del ministero dell’Economia e delle Finanze e anche il 2014 si apre con la prima scadenza del pagamento dell’imposta sugli immobili, il 24 gennaio: termine entro il quale dovrà essere pagata la ‘mini Imu’. Il governo, con il decreto per l’abolizione della seconda rata 2013 dell’Imu sulla prima casa, non è infatti riuscito a inserire un’esenzione totale, per i contribuenti che risiedono nei circa 2.500 Comuni che hanno innalzato l’aliquota rispetto a quella base prevista al 4 per mille. Costoro dovranno pagare il 40% della differenza tra l’importo determinato dall’aliquota decisa dal Comune e quello dall’aliquota di base. Secondo calcoli effettuati l’importo da pagare oscillerebbe tra i 67 e i 300 euro (cifra che riguarderebbe gli immobili di lusso nelle città che hanno applicato l’aliquota massima del 6 per mille). Per il 2014 si passerà invece alla nuova service tax, che vede una componente esclusivamente patrimoniale (la vecchia Imu) che non gravera’ sulle prime case, fatti salvi gli immobili di lusso, e la Iuc, l’Imposta unica comunale, divisa poi in due segmenti. Il primo porta il nome di Tasi (la tassa sui servizi indivisibili), che sara’ calcolata sul valore catastale dell’immobile e pagata tanto dai proprietari quanto dagli inquilini; il secondo costituisce la Tari (la tassa sui rifiuti), che sara’ calcolata in base ai metri quadrati dell’abitazione. Il tributo dovra’ essere pagato interamente entro il 16 giugno, ma ai Comuni viene lasciata la facolta’ di prevedere almeno due rate semestrali. L’aliquota massima data dalla somma dell’Imu con la Tasi non puo’ superare il 10,6 per mille. Per il 2014, l’aliquota massima della Tasi relativa alla prima casa non puo’ eccedere il 2,5 per mille. Sempre per l’anno venturo, torna l’Irpef sulle case sfitte. Il reddito delle abitazioni non affittate che si trovano nello stesso Comune di residenza del proprietario sara’ tassato al 50% per l’anno d’imposta 2013. Secondo le associazioni di categoria, come ad esempio l’Ance, nel 2014 sul comparto casa si scaricheranno almeno 2 miliardi di tasse. Da parte del Tesoro si spiega invece che nel 2014 la Tasi per i proprietari di prima casa non risultera’ piu’ gravosa dell’Imu: 1,7 miliardi di euro le entrate previste, contro i 3,8 miliardi che avrebbe comportato la vecchia tassa, con un minor prelievo sull’abitazione principale stimato in circa 2 miliardi. Molto inoltre dipendera’ anche dalle modalita’ specifiche di applicazione delle aliquote e delle detrazioni, lasciate all’autonoma determinazione dei Comuni, perche’ l’intento del legislatore rimane quello di attribuire maggiore liberta’ e maggiori responsabilita’ agli enti locali. Alla formulazione della service tax, come anche al residuo del 2013 chiamato mini-Imu, si e’ arrivati dopo una mini serie di provvedimenti che andavano a soddisfare le richieste pre e post elettorali per l’abolizione della tassa sulla prima casa, che il governo Monti aveva nuovamente istituito anticipando l’entrata in vigore delle norme approvate dal governo Berlusconi. Il 17 maggio scorso veniva percio’ approvato il decreto per la sospensione dell’acconto Imu di giugno per la prima casa, con esclusione degli immobili di pregio quali ville, castelli e anche gli immobili signorili. Sara’ poi un dl di fine agosto a cancellare completamente la prima rata dell’Imu e a dichiarare l’impegno del governo per l’abolizione della seconda, la cui scadenza era prevista per il 16 dicembre. In quell’occasione si fece inoltre passare la cedolare secca per i canoni d’affitto dal 19% al 15%. Tre mesi dopo, a fine novembre, la cancellazione definitiva dell’Imposta municipale unica sull’abitazione principale, ad eccezione degli immobili classificati nelle categorie A/1, A/8, A/9, come anche sui fabbricati rurali e per gli imprenditori agricoli professionali che possiedono terreni, con la rinuncia da parte dello Stato a un gettito previsto di 2 miliardi e 150 milioni di euro. Il tema della tassazione degli immobili rimane comunque aperto e non si esclude nemmeno che le nuove norme siano passibili di altre modifiche, mentre sembra per ora tramontata la possibilita’, (caldeggiata da parte del Pd, da Scelta Civica, come da Sel e dai sindacati) che la tassa sulla prima casa possa essere trasformata in una sorta di patrimoniale, progressiva ed equa, in base alla prevista riforma del Catasto.