Finalmente, a conclusione delle prove concorsuali in quasi tutte le Regioni, il Tribunale amministrativo del Lazio scioglie la riserva per quei ricorrenti ammessi agli scritti dopo aver fatto ricorso avverso l’esclusione perché avevano conseguito un voto tra trenta e trentaquattro, quindi sotto la soglia di 35 arbitrariamente scelta dal ministro Profumo, al termine di una prova preselettiva contestatissima e non prevista dalla norma primaria.
In migliaia si erano affidati ai legali dell’Anief e ad altri avvocati privati dopo che il sindacato aveva denunciato l’illegittimità dell’azione amministrativa. E ancora una volta la denuncia dell’Anief si è dimostrata fondata con due sentenze che annullano, nella parte censurata, il bando di concorso e permettono ai ricorrenti – che nel frattempo sono stati dichiarati vincitori o idonei – di sciogliere la riserva.
Queste prime sentenze riguardano due ricorsi seguiti da privati e, di fatto, aprono la strada agli altri undici ricorsi (per un totale di oltre 6.500 ricorrenti) patrocinati dall’avv. Irene Lo Bue dell’Anief, che saranno discussi il 3 aprile 2014 e che ottennero per prime, esattamente un anno fa, le ordinanze cautelari di ammissione con riserva. Tra questi ricorrenti, più di 700 risultano vincitori o idonei mentre si attendono ancora gli elenchi definitivi di Sicilia, Toscana e Lazio ancora in corso di pubblicazione.
Per Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario Confedir, “si tratta dell’ennesima conferma della tutela giudiziaria che il nostro impianto costituzionale riserva ai cittadini contro bandi di concorso scritti male e ingiusti. Sempre nei prossimi mesi – conclude Pacifico – saranno discussi in udienza pubblica gli altri ricorsi del sindacato, già vittoriosi in sede cautelare, contro gli altri punti del bando di concorso censurati”.