Politiche sociali a Messina. Al primo posto la persona non le clientele

Il settore dei servizi sociali è uno dei più importanti a livello comunale, ma anche uno dei piu discussi e fonte di polemiche interminabili anche perchè, purtroppo, anziché mettere al centro dell’azione politica e amministrativa la persona, rispettandone la dignità per cercare di rispondere ai suoi bisogni, la preoccupazione principale è stata quella di sfruttare questi bisogni per soddisfare altri tipi di interessi, non sempre altrettanto nobili e di alto profilo. Da molti anni, infatti, i servizi sociali sono stati troppo spesso terreno di caccia di amministratori senza scrupoli che, anziché preoccuparsi di soddisfare i bisogni delle persone più deboli, hanno strumentalizzato le richieste di aiuto e sostegno provenienti dalla società messinese, per costituire gruppi di potere interessati prevalentemente al raggiungimento del consenso elettorale, con logiche di tipo puramente clientelare. Uscire da questa palude di interessi opachi, non finalizzati certo al bene comune, dove i diritti delle persone più fragili restano sommersi e invisibili, sembra a molti messinesi desiderosi di vivere in una città più giusta e solidale, impresa difficile, quasi impossibile. D’altra parte, è anche vero che, mettere al centro i bisogni della cittadinanza, non significa ignorare o sottovalutare il futuro lavorativo di coloro che operano nel settore da tempo, e che non possono essere in alcun modo mortificati o abbandonati. E’ possibile tenere insieme, in maniera finalmente virtuosa, diritti delle persone bisognose di attenzione e diritti di chi non vuole perdere il posto di lavoro? La minore disponibilità finanziaria se da un lato potrebbe indurre a dare risposte negative, dall’altro dovrebbe spingere a cercare soluzioni alternative e inedite, almeno per la nostra città, a partire dal principio di sussidarietà, radicato nella cultura di ispirazione cattolica, ma condivisibile da tutti quelli che hanno a cuore il primato della persona umana. E’ possibile garantire il mantenimento dei livelli occupazionali, anche attraverso lo studio e la progettazione di nuovi servizi, per accompagnare le esigenze che emergono dal territorio. L’attuale Amministrazione Comunale si è ripetutamente impegnata a discutere con i cittadini, prima di prendere decisioni che toccano i problemi più importanti della collettività. La sensazione, sempre più diffusa, è invece quella di chi dice che gli amministratori si confrontano, nel migliore dei casi, solo dopo avere preso le decisioni, vanificando in questo modo ogni possibile cambiamento o correzione di “rotta”. Così facendo non solo cresce la distanza fra cittadini e istituzioni, ma si rinuncia a qualsiasi contributo proveniente dalla società civile, per dare vita e forza a una nuova stagione delle politiche sociali nella nostra città, che interrompa in maniera definitiva le vecchie pratiche clientelari, causa di tanti sprechi e gravi disservizi. Come cattolici messinesi non vogliamo fermarci, come spesso accade a Messina, alla pura lamentela e alla denuncia, ma offrire un contributo concreto e fattivo alla città, attraverso alcune proposte operative che vogliamo mettere in cantiere, e che comunicheremo nei prossimi giorni in spirito di apertura e collaborazione con tutti i messinesi disponibili (Amministratori e società civile).

Il Segretario della Consulta delle Aggregazioni laicali
Dino Calderone