Bambolona o bambolina? Il nostro viaggio nella seduzione nel nuovo anno si apre con una femminilità capricciosa, invadente, settaria, sfacciata. Si chiama Silvia è di Novara. Ed ha una storia avventurosa già alle spalle: nel 2011 inizia la sua esperienza con l’Esercito Italiano, un sogno diventato realtà ma troncato da una malattia intestinale che non le ha permesso di essere un soldato. “Eppure – ricorda con un pizzico di nostalgia – ho partecipato l’esperienza della missione UNIFIL Leonte 10 in Libano, la più bella della mia vita. A Marzo del 2013 ho iniziato una nuova avventura che poi è diventato il mio lavoro: la modella”. Avventura iniziata con il concorso Regina D’Italia e proseguita con vari scatti fotografici. Oggi Silvia posa da modella professionista. “La mia esperienza è sfociata anche in TV come valletta a Forza Juve a Rete7 e come presentatrice di televendita. E ho avuto anche l’onore di essere sul palco con Paolo Ruffini a Colorado alla presentazione dei Jamboy”. In pillole ecco Silvia, bionda o mora, timida o audace, ma sempre Silvia. Persino noi non sapremo quale parte di lei scegliere a riprova che ingigantite o miniaturizzate, le donne si troveranno vestite non per vite sagge, professionali, elegantemente familiari: ma piuttosto adornate per eventi avventurosi, scapestrati, fortemente sentimentali. Sarà, forse, un disastro: la bellezza valorizzata caparbiamente con esibizionismi e svenevolezze cui gli uomini non sono più abituati, getterà nell’insicurezza e nel disorientamento le meno giovani, le meno belle, Ma l’anima di Silvia, metà soldato, metà femmina seducente, mette in mostra la qualità più preziosa in una donna: la diversità! Le bamboline sono scolarette ambigue e pericolose; le bambolone passano il limite della trasgressione, indossando per esempio solo uno sparuto pagliaccetto di seta nera. Ci sarà spazio per questa ironica, seducente modella nel panorama italiano? Certo che sì. Eccome, Silvia è uno schianto con quelle gambe in mostra, così belle e sensuali per essere vere. Da soldato a modella: la vita è una ruota che gira.
Silvia, che bella figliola che sei. Quanto però è pericoloso starti vicino?
Grazie mille del complimento! Sono ancora a vecchio stampo, arrossisco. Starmi vicino non è pericoloso ma è difficile. So di dare 100 e pretendo sempre 100 da qualsiasi tipo di rapporto e persona.
Le tue foto sono la prova che una come te è in grado di produrre elettricità con qualunque indumento…
La fotografia trasmette emozioni e se trasmetto elettricità, allora ho raggiunto l’obiettivo…
Romantica, sexy, dolce e provocante: quando ti rivedi in questa descrizione?
Una Donna deve essere tutto per essere tale. Mi piace essere completa: dalla bimba che c’è in ognuna di noi alla parte più femminile che abbiamo.
Il tuo lato più intimo?
Il mio lato più intimo arriva la sera, quando mi metto nel letto e ascolto la musica… iniziano a frullare pensieri di ogni genere che non dico a nessuno. Un gran casino!
Quanto ami la lingerie?
Dimmi che lingerie indossi e ti dirò che donna sei!
Cosa dovrebbe regalarti un aspirante fidanzato per far colpo?
Vorrei che mi regalasse ogni suo sorriso, ogni sua battuta, il suo lato più stupido.
Amo ridere ed è l’unica cosa alla quale non rinuncerei mai.
E invece cosa cambieresti di corsa?
Se potessi cambiare davvero qualcosa cambierei il giorno in cui mi dissero che non potevo più essere un soldato.
Con l’età cresce anche la velocità di storie d’amore?
No, l’amore per me è sempre stato quello delle farfalle nello stomaco… non cambia con l’età… cambiano forse gli obiettivi.
Glamour a parte, come si svolge la tua giornata?
Quando posso dormo il più possibile, mi alzo sempre all’ultimo minuto e quindi faccio sempre le corse..E poi inizia la giornata o di lavoro o di svago. Alla sera amo stare in compagnia degli amici. Un momento di ritrovo.
La bellezza può essere fonte di insicurezza?
Anche se tante affermano il contrario, io dico che la bellezza può essere solo fonte di sicurezza
Che cosa ne pensi di questa generazione aggressiva, tutta tette e tacchi a spillo?
Questa generazione invece è fonte di insicurezza..Si ha bisogno di puntura su qualcosa di sicuro, qualcosa che non ci porti dubbi. Ogni luogo richiede un certo tipo di persona: purtroppo non si ha più rispetto. Persino in chiesa si vede il ragazzo con il pantalone sotto la mutanda e la ragazza con la minigonna e lo stivale a punta. Mi hanno dato due occhi per guardare e quindi giudico: è una tristezza!
Una variabile nella vita?
Ho sempre paura che mi venga a mancare il sorriso che lo ritengo una variabile molto importante!
Al giorno d’oggi cosa è per te il baratto?
Ogni cosa è un baratto. Non facciamo mai nulla gratis. È tutto un dare per avere.
E la concessione?
La concessione purtroppo è diventata eccessiva, ha battuto di gran lunga le regole. Ci viene tutto troppo concesso. Avremmo bisogno di chi tiri più le briglie, corriamo troppo.
Ti sei mai sentita una ragazza oggetto?
Spesso mi fanno questa domanda. No, non mi ci sono mai sentita per il semplice fatto che partecipo attivamente ai progetti di cui ne faccio parte come modella.. Mi piace dire la mia, cosa mi piace o non mi piace. Un modo semplice per essere pienamente consapevole di cosa si fa.
C’è chi sostiene che dovremmo ricordare sempre che siamo arrivati in questa vita con niente e la lasceremo con niente…
Ho sempre visto la vita come un grande gioco, qualcuno di molto più grande di noi muove le pedine. Lo scopo di chi gioca credo sia quello di farci vivere la vita in modo intenso e con più esperienze possibili. Un po’ come il tamagogi: qualcuno ci da da mangiare, da bere, ci fa giocare e lavorare. Preferisco vederla così per soffrire meno quando viene a mancare una persona a me cara.
Se diciamo libertà che cosa ti viene in mente?
Alla parola libertà associo sempre la mia esperienza in Libano. Quella è stata la vera libertà, libertà di scegliere. Di scelta.
Se diciamo anello?
Se dico Anello ti rispondo che è il mio obiettivo. Costruire la mia famiglia e neanche troppo in là: amo la famiglia giovane.