«La recente evoluzione del dibattito politico, che si è avvitato attorno alla questione della legge elettorale, sta arenando il governo di Enrico Letta. Una situazione di stallo inspiegabile e ingiustificata che getta un’ombra pericolosa sul futuro del nostro Paese e sulle già flebili speranze di ripresa. Il meccanismo di voto è importante ma non deve essere usato come scusa da parte dell’esecutivo per interrompere l’azione e per non dare seguito alle necessarie misure per lo sviluppo». Così il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, in merito alla crisi e all’azione del governo di Enrico Letta. «Restano i gravi problemi economici e con meno soldi in tasca alle famiglie si riducono al lumicino le speranze di ripresa: la riduzione del reddito, accertata ieri dalla Banca d’Italia, ovviamente incide sulle capacità di spesa e quindi sui consumi, innescando una spirale negativa che certamente non consente di rimettere in moto il ciclo economici». Secondo Longobardi «i dati di Bankitalia non ci hanno sorpreso perché corrispondono all’andamento del fatturato della micro e piccola impresa – osserva Longobardi – che vive proprio grazie alla spesa quotidiana della famiglia. E questo è proprio l’aspetto che meno viene percepito da chi ha la responsabilità di guidare il Paese che, in maniera non corretta, parla di equilibrio raggiunto». A giudizio del presidente di Unimpresa «nel biennio 2012-2013, con i governi guidati prima da Mario Monti e poi da Letta, si sarà pure raggiunto un certo equilibrio nella finanza pubblica, con la progressiva riduzione del deficit. Tuttavia, il rigore che ha portato a una continua azione della mannaia tributaria ha indebolito il potere d’acquisto dei cittadini costretti a saldare un conto col fisco sempre più salato».