“Fermatelo! Vittimismo e irresponsabilità”. Così Maurizio Bernava, segretario della Cisl Sicilia, con riferimento al presidente della Regione Rosario Crocetta, in un tweet lanciato stamani e spedito, attraverso la rete, ai vertici del governo nazionale. Tema: le vicende legate, a Palermo e a Roma, al Bilancio e alla Finanziaria regionali dopo l’impugnativa del Commissario dello Stato. Ma per una “fragilità economica e finanziaria della Regione, nota a tutti – sostiene Bernava – e che da tempo avrebbe richiesto un serio piano di ristrutturazione e riqualificazione con l’obiettivo di assicurare alle casse regionali maggiori entrate e minori spese”. L’impugnativa, sottolineano alla Cisl, “non è la causa dei problemi siciliani ma solo la conseguenza delle scelte improvvisate e approssimative, del governo della Regione. Riversare sul Commissario Aronica la responsabilità della situazione in cui la Sicilia versa, è un errore grave”. È per questo che ancora ieri il segretario Cisl, a Crocetta lanciava “un appello a evitare i facili proclami e la guerra tra istituzioni e ad aprire il cantiere di una strategia di collaborazione e cooperazione”. “È il tempo della responsabilità”, ripete di nuovo Bernava. “E Crocetta deve assumersi le sue. La smetta con lo scontro a testa bassa che alla Sicilia porta solo lacerazioni e danni”.
Ma il presidente sembra incurante degli appelli, rilevano alla Cisl. Tanto che stamani, in una nota a sua firma postata su Facebook, scriveva che “domani sarò costretto a pubblicare una Finanziaria che non mi appartiene”. In casa Cisl, sono stupefatti. “Vittimismo e irresponsabilità”, esclamano. Ma se “la rivoluzione è fallita, il naufragio – ha scritto stamani il numero uno della Funzione pubblica regionale della Cisl, Gigi Caracausi – è dovuto anche alla scelta del governatore “di non ascoltare le forze sociali”. “Ora a cosa servono i piagnistei?”, si chiede il sindacato. Piuttosto Crocetta non perda altro tempo, insiste Bernava: “Appronti subito, assieme alle forze economiche e sociali, agli enti locali e al Parlamento dell’Isola, il piano strategico di risanamento e sviluppo che chiediamo da tempo e che va portato a Roma. Alla Sicilia, per salvarsi dal declino, serve una strategia di cooperazione e collaborazione”, ribadisce il segretario.