E’ la domanda di Enzo Testa, Segretario della Fit di Messina. La notizia della paventata vendita dell’ Azienda è una sorta di ricatto morale alla Sicilia, alla città e ai lavoratori, dichiara Enzo Testa. La vertenza Bluferries deve essere inquadrata per quello che realmente è, ossia una scelta strategica del Gruppo Fs non già riconducibile a problemi di bilancio che sappiamo essere in attivo, ma bensì come una tipica vendita di un’Azienda commercialmente florida con l’unico intento di fare cassa. Quest’analisi prosegue Testa trae fondamento dalle condizioni molto favorevoli in termini di costo del lavoro, considerato che l’Azienda ha fatto e continua a fare ancor oggi larghissimo uso di personale precario quindi meno costoso, cui va ad aggiungersi il taglio di buona parte del salario accessorio per i lavoratori in forza, cosa questa che considerata l’unilateralità della scelta Aziendale posta in essere nei mesi scorsi, crea ancor più condizioni di maggior favore per l’Azienda contrapponendola però ai lavoratori che a seguito di tale cospicuo taglio del salario sciopereranno il 17 Febbraio prossimo. Tariffe di attraversamento simili a quelle della concorrenza privata e costo del lavoro più basso, prosegue Testa, fanno di Bluferries la tipica "gallina dalle uova d’oro" da vendere sul mercato a caro prezzo per poi magari reinvestirne i proventi in altre parti del Paese. Da qui l’analogia non casuale con l’Electrolux e vista la risonanza e l’attenzione che questa vertenza sta avendo sui mass media e sulla classe politica richiediamo la stessa attenzione sulla vendita di Bluferries , considerato anche che trattasi di un’Azienda di Stato che opera in un segmento delicatissimo e strategico come quello dell’attraversamento dello Stretto di Messina. In questa nuova vertenza che si apre in riva allo Stretto, il Sindacato e la Fit Cisl faranno la loro parte. Ci auguriamo però, che le Istituzioni facciano la propria affinché questa vicenda non vada a sommarsi alla lunga serie di vertenze che hanno visto questa città e questa Regione soccombere davanti a scelte unilaterali e sbagliate poste in essere nel tempo dal Gruppo Ferrovie dello Stato, conclude Enzo Testa.