Caro direttore,
c’è un vuoto che ci minaccia e che sta progressivamente divorando la nostra comunicazione, i nostri sentimenti, i valori più elementari di convivenza. Che accade a una società in cui si verificano offese profonde alla legalità e alla sensibilità dei cittadini?
Lettera Firmata
Accade quello che stiamo vivendo oggi: i cittadini si industriano per garantirsi la sopravvivenza, intendono l’auto-affermazione come contrasto al sistema, si proiettano su dimensioni di socialità ristretta riconoscendo e applicando alla sola cerchia dei propri affetti e delle proprie relazioni il sistema di valori che dovrebbe presidiare la convivenza civile. Le istituzioni hanno una grande responsabilità in questo campo, poiché trascurano l’importanza dell’esempio. Se priviamo i giovani di riferimenti valoriali, cosa crediamo che possa accadere? Si dice che la magistratura sia corrotta e politicizzata, che la stampa sia inaffidabile, che la politica badi a interessi personali e non collettivi. Come può un giovane affidarsi e fidarsi di un sistema così vituperato? Viene da pensare che il populismo non sia una patologia di quest’epoca, ma una reazione naturale di difesa e sopravvivenza. La civile convivenza passa per il rispetto delle regole e le istituzioni, in questo senso, devono testimoniare con l’esempio.