Presa Kiev: Obama esulta….

Putin piange, Yanukovich trema,Tymoshenko risorge, l’UEismo si allarga. Questa la sintesi, pure leggermente forzata, della conquista di Kiev da parte dei rivoltosi Ueisti in appena 24 ore di violenti combattimenti. Con lo squagliamento di un governo, o regime che dir si voglia, regolarmente eletto appena due anni fa. E con un presidente (p minuscola) precipitosamente in fuga per non essere ammazzato in nome della democrazia. Obama se la ride, esulta mediaticamente: sottrarre l’Ucraina alla influenza russa non è cosa da poco. Servendosi  del piffero magico dell’UEismo (nonché di euro, dollari e addestramento militare) ha attratto buona parte degli ucraini riportandoli sotto il tallone occidentale. Piú elegante di altri zoccoli che opprimono popoli e continenti ma sicuramente non meno efficace nel portare alla fame milioni di persone. Arricchendone poche migliaia di altre. La Tymoshenko, risorta miracolosamente, già ieri arringava le truppe UEiste invitandole a conquistare pure i territori russofoni. Magari, con ulteriore aiuto dell’Occidente, ci si potrebbe spingere oltre i confini della Ucraina. Infettare con lusinghe e parolone popoli in sofferenza, o presunta tale, non è che sia difficile, corroborando il tutto con euro, dollari e "assistenza umanitaria". Putin piange la perdita (temporanea ?) dell’enclave Ucraina. In Siria, con un Assad uomo da attributi pesanti, ha potuto stoppare gli occidentali. Yanukovich, presidente di fango, ha creato una voragine di potere. Si allarga il cancro UEista, le metastasi sono riapparse a Kiev. La consapevolezza che non ci siano medicine "ufficiali" per curarlo mi sembra sempre piú evidente. In fin dei conti "omeopaticamente" si potrebbero usare gli stessi principi per tentare la cura: che ne pensate?

Vincenzo Mannello