1. Il rilancio economico del paese sarà necessariamente trainato dalle città metropolitane nate nel mondo occidentale e in tutta Europa per dare un governo alle realtà urbane che per la complessità delle relazioni economiche, sociali e demografiche e per l’interdipendenza dei sistemi produttivi, mettono in rete diversi territori comunali.
2. Le città metropolitane sono considerate dall’Unione Europea come l’organismo territoriale prioritario cui destinare rilevanti risorse finanziarie. Le città di Messina, Catania e Palermo, quindi se l’Ars approverà l’istituzione delle città metropolitane anche nella nostra Regione, potranno entrare a far parte del “C15”, cioè il Club delle 15 città metropolitane italiane. Un club ristretto e selezionato che, nel dialogo diretto con il governo nazionale e la commissione europea, sarà chiamato a definire le linee strategiche e progettuali sulle quali impegnare le future risorse finanziarie europee dei PON, dell’Agenda Urbana e della programmazione regionale a valere sui fondi PO-FERS
3. L’esclusione della Sicilia dalle città metropolitane impedirà alle tre città dell’isola di creare rilevanti posti di lavoro e di attrarre consistenti investimenti privati con moltissimi giovani che saranno condannati a perpetuare l’attuale status di disoccupati, incentivando il gravissimo fenomeno della fuga dei cervelli.
4. Alle città metropolitane dovranno essere attribuite funzioni e competenze che mettano in grado il comprensorio di governare fenomeni complessi come quello della mobilità, del ciclo integrato dei rifiuti, dell’uso e della valorizzazione del territorio e dello sviluppo economico.
5. La Regione Sicilia, in forza della sua speciale autonomia, ha la possibilità di procedere all’istituzione delle tre città metropolitane, Palermo, Catania e Messina, alla perimetrazione degli ambiti delle città, tenendo conto della complessità delle relazioni economiche, sociali e demografiche che lega i comprensori, alla definizione delle funzioni e delle competenze, distinguendo tali funzioni da quelle dei liberi consorzi, evitando così la miope ed inutile contrapposizione tra città metropolitane e liberi consorzi.
6. Facciamo appello a tutti i siciliani, alle forze sociali, rappresentanze imprenditoriali, ordini professionali, a sottoscrivere questo documento e invitiamo i parlamentari regionali a cogliere l’opportunità della prossima approvazione dell’art.7 del disegno di legge in discussione all’ARS per istituire le città metropolitane di Catania Messina e Palermo, affinché si eviti il suicidio territoriale per questi territori e la condanna per la Sicilia ad essere sempre di più la periferia dell’Europa.