Nel Paese più bello del mondo la maggioranza dei giovani (51 per cento) nel 2014 è pronta a espatriare per motivi di lavoro mentre il 64 per cento è disponibile a cambiare città. E’ quanto emerge – riferisce una nota – dalla prima analisi Coldiretti/Ixe’ su ”Crisi: i giovani italiani e il lavoro nel 2014”, presentata all’Assemblea elettiva di Giovani Impresa Coldiretti dalla quale si evidenzia che la maggioranza assoluta dei giovani italiani, che sono stati chiamati choosy, bamboccioni o privi di ambizioni, ha in realtà la valigia in mano. Il motivo principale che spinge i giovani ad emigrare – sottolinea l’organizzazione di categoria – è il fatto che il 19 per cento consideri l’Italia un Paese fermo in cui non si prendono mai decisioni, una percentuale del 18 per cento punti il dito sulle tasse e il 17 per cento chiami in causa la mancanza di lavoro a pari merito con la mancanza di meritocrazia. C’è, tuttavia, una minoranza del 27 per cento di giovani che – prosegue Coldiretti – pensa ancora che l’Italia possa offrire un futuro per il valore del Made in Italy (23 per cento) che si classifica alla pari con le competenze e la creativita’ (23 per cento) e le risorse ambientali e culturali (23 per cento). ”In un Paese vecchio come l’Italia la prospettiva di abbandono evocata dalla maggioranza dei giovani italiani e’ una perdita di risorse insopportabile se si vuole tornare a crescere”, ha affermato il presidente Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che ”negli ultimi cinque anni in Italia sono aumentati percentualmente, tra gli occupati, gli over 55 mentre sono calati i lavoratori più giovani a differenza di quanto è avvenuto in tutti gli altri Paesi industrializzati secondo il rapporto ‘Global Employment Trends 2014”’.