Il 28 maggio 2014 scade il termine ultimo entro cui l’Italia dovrà mettersi in regola per quanto concerne la situazione delle carceri. Lo dichiara Giuseppe Maria Meloni, responsabile di Clemenza e Dignità. “Non ottemperare – prosegue – a quanto imposto dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo, non significa solo pagare una maxi multa, un enorme esborso di risorse pubbliche, perché trattandosi di diritti umani, è chiaro che in gioco c’è anche qualcosa di diverso, ovvero il patrimonio di civiltà della nostra Nazione, la credibilità ed il prestigio internazionale dell’Italia. Il mondo della ricerca, – aggiunge – specialmente quella giuridica, il mondo del volontariato, il mondo della cultura, dello spettacolo, le autorità religiose, e tutti coloro che hanno la possibilità di essere ascoltati, ci diano una mano in questa battaglia.” “Fornire un aiuto mediante una comunicazione di supporto ai provvedimenti clemenziali, – conclude – non significa voler mettere in discussione il principio per cui chi ha sbagliato debba essere punito, ma solo voler salvaguardare il dna della legalità, ovvero i diritti fondamentali della persona umana, i diritti garantiti dalla nostra Costituzione.”