Erano più di duemila, provenienti da tutto il nord Italia, i ragazzi delle scuole medie e superiori che si sono ritrovati al Teatro degli Arcimboldi per l’incontro “Testimonianze sulla lotta contro la mafia”, patrocinato dal Comune di Milano. Per più di due ore hanno ascoltato, in un silenzio carico di emozione, la testimonianza di due simboli della lotta alla mafia, Rita Borsellino e padre Bartolomeo Sorge.
“È fondamentale promuovere questi momenti di incontro tra la scuola e chi, nella propria vita, mette in atto, concretamente, i valori della legalità, della giustizia e della lotta alla mafia. Perché principalmente la scuola può contribuire a formare la coscienza di quelli che saranno i cittadini di domani e preparare le condizioni perché si crei una società più giusta e libera”, ha detto Francesco Cappelli, assessore all’Educazione e Istruzione, intervenuto all’incontro.
Gli studenti hanno posto domande sulla loro esperienza diretta degli episodi che hanno segnato la storia del nostro Paese e il loro impegno quotidiano nella lotta alla mafia. A tutti hanno chiesto come poter concretamente agire nella vita di ogni giorno perché prevalgano la giustizia e i diritti. Insieme a Rita Borsellino e padre Sorge sono intervenuti l’assessore Cappelli, Paolo Siani, presidente della Fondazione Polis di Napoli e Veronica Montanino del Coordinamento Familiari Vittime Innocenti di Criminalità.
L’iniziativa agli Arcimboldi fa parte del progetto “Il Silenzio e la Parola”, proposta dal Centro Asteria di Milano: un percorso per le scuole alla ricerca della verità per costruire e rafforzare, tramite testimonianze, spettacoli, conferenze multimediali, proiezioni cinematografiche, la coscienza dell’antimafia e della lotta alla criminalità. Durante la mattinata è stato anche presentato il progetto “In viaggio con la Mehari” di Paolo Siani, fratello di Giancarlo, giornalista ucciso dalla camorra nel 1985.