I diritti delle donne nello sport: discusse alla Camera le mozioni parlamentari

I diritti delle donne nello sport: quella di oggi può considerarsi una giornata storica perché ha preso il via la discussione alla Camera dei deputati delle mozioni parlamentari per l’adozione della Carta dei diritti delle donne nello sport, promossa dall’Uisp. Il voto in aula è previsto per l’inizio della prossima settimana e l’auspicio dei parlamentari intervenuti è che i testi delle diverse mozioni possano essere unificati. Di questo avviso è anche l’Uisp: “E’ bene unificare e approvare rapidamente queste mozioni che impegnano il Parlamento a prendere provvedimenti in tema della parità di genere anche nello sport”, dice Manuela Claysset, presidente del Consiglio nazionale Uisp con delega alle politiche di genere.

“Il tema della parità di genere – prosegue la Claysset – è presente nell’agenda politica e istituzionale italiana. Questo è positivo ma c’è ancora molto da fare in ogni ambito specifico. Nello sport, ad esempio l’Uisp ha pensato di rilanciare e aggiornare il testo della Carta dei diritti delle donne che promosse nella metà degli anni ’80. Il testo fu recepito nel 1987 dal Parlamento europeo, che tradusse in risoluzione la proposta che veniva dalle donne Uisp e da tante atlete, dirigenti e giornaliste italiane. Nel corso degli anni la pratica femminile si è diffusa con una velocità maggiore rispetto a quella maschile ma molti dei problemi rimangono gli stessi di tanti anni fa. Infatti non tutti gli sport amano le donne perché permangono problemi di accessibilità degli impianti e perché i tempi dell’organizzazione della pratica sportiva non coincidono con i tempi di vita delle donne. E poi rimane aperto il problema di una leadership spiccatamente maschile e quello delle risorse, a tutti i livelli”.

La Carta dei diritti delle donne nello sport contiene raccomandazioni per le società sportive e per le Federazioni finalizzate alla promozione delle pari opportunità nella pratica sportiva, all’assegnazione paritaria degli impianti sportivi, alla ricerca di strumenti utili a promuovere la partecipazione femminile alle varie discipline sportive e ai processi decisionali attraverso l’inclusione delle donne nelle posizioni di dirigenza.