Con l’eventuale pagamento di tutti i debiti accumulati in questi ultimi anni dalla Pubblica amministrazione (Pa), che secondo il premier Renzi ammontano a 68 miliardi di euro, l’Erario vedrebbe aumentare di circa 5 miliardi il gettito dell’Iva. Lo rileva la Cgia di Mestre pur sottolineando che questo importo di gettito Iva potrrebbe essere molto inferiore al dato reale, dal momento che secondo l’Associazione artigiani e piccole imprese ”l’ammontare dei debiti scaduti stimato dalla Banca d’Italia è sottodimensionato di circa 30 miliardi di euro. Pertanto a nostro avviso lo stock ammonta attualmente a circa 100 miliardi di euro”, come afferma il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi. ”In un momento in cui l’Esecutivo è alla ricerca delle coperture necessarie per sostenere le misure per il rilancio del Paese – prosegue Bortolussi – lo sblocco totale dei debiti della Pa darebbe una preziosa boccata di ossigeno sia alle migliaia di aziende che da anni aspettano di recuperare i propri crediti sia alle casse dello Stato che beneficerebbero del gettito Iva legato a questi pagamenti”. Infatti – sottolinea la Cgia – nei rapporti commerciali tra la Pa e le imprese, queste ultime, una volta terminata una manutenzione o una fornitura, emettono fattura e nella stragrande maggioranza dei casi posticipano il versamento dell’Iva al momento dell’avvenuto pagamento. Pertanto, e’ logico attendersi che l’eventuale smaltimento dei debiti arretrati della Pa dovrebbe produrre dei grossi benefici in materia di Iva. Per pagare i debiti accumulati in questi ultimi anni, ricordano dall’Ufficio studi, i precedenti Esecutivi hanno messo a disposizione dello Stato e delle Amministrazioni locali 27 miliardi per il 2013 e altri 19,8 miliardi per il 2014. Per quanto concerne le risorse assegnate per il 2013, non sono stati ancora pagati 4,4 miliardi di euro. Pertanto, nell’anno in corso sono disponibili questi 4,4 miliardi che vanno ad aggiungersi ai 19,8 miliardi gia’ stanziati in precedenza (4,4 + 19,8 = 24,2). Di conseguenza – rileva Cgia – per pagare i 68 miliardi di euro promessi nei giorni scorsi dal premier Renzi, e’ necessario stanziare altri 43,8 miliardi di euro (68 – 24,2 = 43,8) . Pertanto, la stima del maggior gettito Iva potenziale e’ stata calcolata sui 43,8 miliardi di euro. Al fine di quantificarne l’importo, sono state considerate due aliquote Iva: applicando l’aliquota media dell’ 11,3%, la stima del gettito Iva dovrebbe attestarsi sui 4,5 miliardi di euro; applicando, invece, l’aliquota media del 14,74%, il gettito Iva dovrebbe garantire alle casse dell’Erario 5,6 miliardi di euro. Sempre secondo l’analisi della Cgia, i 5 miliardi circa di maggior gettito Iva potrebbero tuttavia essere molto inferiori al dato reale. Infatti, rispetto alle stime del Governo che dimensiona in 68 miliardi di euro lo stock dei debiti che la Pa deve ancora saldare ai propri fornitori, la Cgia, invece, ne stima quasi 100 miliardi. Questo importo – si spiega – è stato stimato alla luce dell’indagine campionaria presentata a marzo 2013 dalla Banca d’Italia in un’audizione parlamentare: il report si riferisce, pero’, a dati del 2011, non tiene conto delle aziende con meno di 20 addetti, pari la 98% delle imprese italiane, ne’ di quelle che operano in sanita’ e servizi sociali, dove si annidano i ritardi di pagamento piu’ eclatanti. Alla luce di questi elementi ”riteniamo che l’ammontare dei debiti scaduti stimato dalla Banca d’Italia sia sottodimensionato di circa 30 miliardi di euro. Pertanto, a nostro avviso lo stock ammonta attualmente a circa 100 miliardi di euro”, sostiene Bortolussi, precisando che se il governo rimborsasse questo maggiore importo, il gettito Iva potrebbe oscillare tra un valore minimo di 7,7 e un valore massimo di 9,7 miliardi di euro.