Gestione rifiuti in Sicilia, punto a capo: Marco Lupo, succede a se stesso. L’ordinanza “romana” emanata dal Dipartimento della Protezione Civile nei giorni scorsi per disciplinare la fine della gestione commissariale dei rifiuti in Sicilia, stabilisce che sarà il direttore del dipartimento Acque e Rifiuti della Regione, Marco Lupo, a sostituire il commissario per l’emergenza rifiuti, Marco Lupo. Sarà, quindi, ancora la stessa persona a gestire operativamente la contabilità speciale per altri 12 mesi, salvo ulteriori possibili proroghe e a provvedere all’ultimazione degli interventi in corso, avvalendosi ancora della possibilità di operare in deroga a numerosi articoli del codice dei contratti.
Una decisione che appare inaccettabile ai deputati del Movimento 5 Stelle alla Camera, che hanno sollevato il problema con una interrogazione al presidente del Consiglio per sapere se ritenga davvero che sia questo il modo di "cambiare direzione" e di assicurare una ordinata e trasparente chiusura della gestione commissariale dei rifiuti per la quale – così come per quella relativa all’emergenza in materia di bonifica e risanamento ambientale – non è stato ancora pubblicato il rendiconto relativo con l’indicazione di tutte le entrate e tutte le spese riguardanti la dichiarazione dello stato di emergenza.
“Non solo – afferma la deputata Claudia Mannino, prima firmataria dell’interrogazione – la stessa ordinanza solleva il direttore Marco Lupo dall’obbligo di trasmettere, ogni 6 mesi, una relazione sulle proprie attività, e non prevede alcun meccanismo per accertare e verificare la regolarità, l’efficacia e l’efficienza dell’azione che verrà portata avanti dalla Regione sotto il coordinamento dello stesso Lupo per fronteggiare e, auspicabilmente, risolvere l’emergenza rifiuti in Sicilia”.
La deputata interviene anche sulla gestione delle bonifiche ambientali.
“Notizie di stampa – afferma Claudia Mannino – riportano di progetti di costituzione di una "commissione di indagine parlamentare" per i fondi erogati alla Sicilia per le bonifiche ambientali. Prima, però, sarebbe bene che il governo, e in particolare la presidenza del Consiglio, desse una risposta alle nostre interrogazioni parlamentari sul SIN di Gela e riflettesse bene sul modo in cui i governi precedenti hanno provveduto a chiudere gli stati di emergenza e le diverse gestioni commissariali, sia relative alla bonifiche che allo smaltimento rifiuti”.
“Va ricordato – conclude la Mannino – che rispetto agli obblighi, in materia di trasparenza e di corretta rendicontazione delle attività svolte e dei fondi utilizzati dalle strutture commissariali, è stata depositata in commissione Ambiente alla Camera, una risoluzione con la quale chiediamo al Governo di vigilare molto attentamente e di dare conto ai cittadini delle attività che le strutture commissariali e quelle regionali, che sono subentrate dal gennaio 2013, devono condurre”.