Due risoluzioni, due mozioni e una interpellanza. E’ una pioggia di atti parlamentari quella che ha scatenato il Movimento 5 Stelle sull’asse Camera-Ars per accelerare l’iter di trasferimento di 96 immobili di pregio dallo Stato alla Regione e per ristrutturare e concedere alle due sedi della Corte dei Conti l’ex palazzo delle Finanze di Palermo, a forte rischio di degrado e di vandalizzazione. Prime firmatarie degli atti presentati a Sala d’Ercole e a Montecitorio sono le deputate Claudia La Rocca e Chiara di Benedetto che, con mozioni interpellanze e risoluzioni, cercano di spingere il governo regionale a pressare quello nazionale e quello nazionale ad agire per l’emanazione del decreto che trasferisca alla Regione 96 immobili di pregio, per i quali è stata già decisa la cessione. Tra questi figurano la villa del Casale di piazza Armerina, il castello della Cuba e quello a Mare di Palermo, l’ex palazzo delle Finanze, sempre a Palermo e palazzo Bellomo a Siracusa.
" E’ indecente – afferma Chiara Di Benedetto – che un edificio dall’inestimabile valore storico e culturale come l’ex palazzo delle Finanze, rimanga per anni in un totale stato di abbandono e di degrado, alla mercé di vandali e saccheggi che hanno deturpato per sempre un importante simbolo della città di Palermo e della sua storia”.
"I 96 edifici che la Regione siciliana aspetta da anni – continua la Di Benedetto – rappresenterebbero una immediata soluzione alternativa agli onerosi affitti che attualmente si pagano per ospitare uffici e un’occasione unica di aprire alcuni di questi immobili, che hanno un particolare valore storico-culturale, ai cittadini e ai turisti".
“So che in Sicilia sembra quasi normale lasciare gli edifici nel totale degrado, – afferma Claudia La Rocca – ma ci sembra il minimo provare ad invertire questa tendenza. L’ex Palazzo delle Finanze è stato dichiarato nel 2011 immobile d’interesse culturale, però, allo stato attuale, risulta abbandonato e vandalizzato, oltre ad essere a rischio crollo, fattore che si evince dalla relazione tecnica, di un sopralluogo avvenuto nel 2009, e dalla quale è emerso che ‘possono verificarsi fenomeni di liquefazione del sottosuolo’. Chiediamo venga ripreso l’iter ed il dialogo nelle opportune sedi romane al fine di recuperare l’edificio, per cui sembrano essere necessari 20 milioni di euro, ed il successivo trasferimento ed unificazione delle due sedi della Corte dei Conti nel palazzo, che permetterebbe di ammortizzare le somme necessarie al recupero con il risparmio avuto dai locali attualmente in affitto, che ci costano circa 1milione e 700mila euro annui”.
Proprio di recente l’ex palazzo delle Finanze di corso Vittorio Emanuele, è stato vittima di un furto. Dal palazzo dell’800 sono state trafugate due importanti finestre monumentali in ghisa.