Emergenza Siria a Milano: un centinaio di persone hanno dormito in strada o in Stazione Centrale e oltre 500 sono state accolte nei centri del Comune di via Aldini e di viale Toscana gestiti da Fondazione Progetto Arca e in due strutture della Caritas. Dalla metà dello scorso ottobre fino ad oggi la città ha accolto e assistito circa cinquemila persone di cui un terzo sono bambini, alcuni molto piccoli o addirittura appena nati. Ma l’emergenza si ripete sistematicamente. I recenti sbarchi sulle coste della Sicilia hanno generato un flusso di persone verso Milano composto da numerose famiglie con bambini, ma anche giovani donne sole e ragazzi. Questa notte l’Unità di crisi, che comprende molte realtà del Terzo settore e volontari, non è riuscita ad accoglierli tutti: troppe le persone arrivate a Milano per gli spazi disponibili in assenza di altre strutture non comunali. Per chi non ha trovato posto nei centri è stata allestita una primissima accoglienza in Stazione Centrale con gli operatori di Fondazione Progetto Arca e i Giovani Musulmani che hanno portato pasti caldi, coperte e vestiti.
“La nostra città – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino – da mesi sta accogliendo migliaia di Siriani in fuga dalla guerra senza la benché minima collaborazione delle altre istituzioni a livello sia nazionale sia locale e con il solo sostegno di una convenzione per 240 posti letto sottoscritta con la Prefettura. L’emergenza in queste ultime ore ha raggiunto livelli drammatici costringendoci, proprio per la mancanza di aiuti, a lasciare per strada un centinaio di persone. Stiamo cercando di accogliere tutte le mamme con bambini, ma anche questo è per noi assai difficile. Rilanciamo ancora una volta l’appello al Governo affinché smetta di ignorare cosa sta succedendo sulle coste del Sud, lungo la Penisola e a Milano e si attivi presto per far forte ad una tragedia umanitaria che coinvolge persone da mesi sfruttate, che al nostro Paese non chiedono nulla e che, dopo un viaggio disumano hanno bisogno di aiuto e assistenza degne di un Paese civile”.
La Prefettura contribuisce con 30 euro di rimborso, per giorno e per persona (240 posti al giorno) alle Associazioni che gestiscono l’accoglienza. Il Comune di Milano partecipa esclusivamente mettendo a disposizione le strutture.