Qui di seguito viene pubblicato – su autorizzazione dell’autore – un estratto del libro di Jacques Gaillot "Quando si ama, non è mai notte" (tit. originale "Quand on aime,, il ne fait jamais nuit", Paris 2011 ed. Mordicus). Il testo completo sarà disponibile in occasione dei tre incontri che lo stesso terrà dal 26 al 29 maggio (Barcellona P.G., Taormina e Messina) organizzati dal gruppo "Gaudium et Spes". Ringraziamo l’autore per la sua disponibilità e invito i lettori a procurarsi questo libretto, un piccolo gioiello che si legge tutto di un fiato e che segna indelebilmente in profondità il cuore di tutti, particolarmente dei giovani.
C’è in noi qualcosa di più grande di noi
Tu mi hai detto, Nicolas, di non essere credente. Ma credi in te. Questo è l’essenziale. Tu credi nella vita. Come potremmo vivere senza dar credito alla vita? Siamo fatti per essere dei viventi. C’è il mondo dell’invisibile, l’immenso che ci trascende per ogni dove, il mistero di Dio, la spiritualità, la preghiera e gli uomini e le donne abitati dallo Spirito. Ho fatto l’esperienza di scendere nel profondo di me stesso, in questo santuario intimo, per cercarvi la presenza di Dio. Questo viaggio interiore è un’avventura. Non c’è bisogno di intraprendere dei grandi pellegrinaggi attraverso il mondo. Ho capito che Dio non era né esterno, né lontano: «Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, entrerò da lui, cenerò con lui e lui con me» (Ap 3,20). C’è in noi qualcosa di più grande di noi: ognuno può avere accesso a questa presenza di Dio in lui.
Questa presenza non mi lascia, dovunque io vada, qualsiasi cosa io faccia: «Rimanete in me come io rimango in voi» (Gv 15, 4). «Rimanete nel mio amore» (Gv 15,9). Ho conosciuto la gioia di scoprire nel più intimo di me stesso questa presenza che è amore e che fa vivere. «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra il campo. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose, trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra» (Mt 13, 44-46). Se il tesoro nel campo è stato « scoperto », è perché esso certamente si trovava lì da molto tempo, ma nessuno lo sapeva. La stessa cosa per la perla preziosa. È una grande gioia scoprirla nella propria vita. In me era nascosto un tesoro da molto tempo e non lo sospettavo. Questa scoperta cambia la vita: «Là dov’è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore» (Mt 6,21).
Le parole indimenticabili di S. Agostino traducono questa conversione profonda che opera un passaggio dall’esterno verso l’interno. Lui si rivolge a Dio: «Tu eri dentro di me e io ero fuori. Tu eri sempre con me, ma io non ero con te».
Dio è un amore che si dona. Egli è in questo santuario dell’anima. Noi abbiamo nel profondo di noi stessi una presenza di Dio di tale qualità e di tale natura che in nessun altro posto possiamo trovare una uguale intensità. In ciascuno di noi si trova una sorgente nascosta che mormora. «Se tu conoscessi il dono di Dio», dice Gesù alla Samaritana …«Colui che berrà dell’acqua che gli darò non avrà mai più sete. L’acqua che gli donerò diventerà in lui una sorgente d’acqua zampillante per la vita eterna» (Gv 4, 10-14).