La promessa, effettivamente, è stata mantenuta e gli 80 euro in busta paga, per i lavoratori che percepiscono redditi lordi fino a 24mila euro (tra i 24mila e i 26mila è previsto un decremento, fino a zero), sono arrivati. Ora il Senato, nell’ambito della conversione in legge del decreto Irpef, sta esaminando l’ipotesi di allargare la platea degli aventi diritto al bonus. Si sta studiando, in particolare, se e come aumentare la soglia dei 26mila euro per le famiglie c che hanno almeno tre figli. L’intento, tuttavia, è quello di evitare situazioni paradossali. A oggi, infatti, se ciascuno dei due genitori percepisce un reddito di 24mila euro, i bonus sono due. Una famiglia, invece, con un solo genitore che percepisce un reddito da lavoro, ma guadagna 26mila euro o più, non percepirebbe alcun bonus da 80 euro (del resto, la diseguaglianza fiscale tra famiglie con un solo reddito o due è annosa); ciò significa che, in certi casi, famiglie con reddito complessivo fino a 48mila euro otterebbero due bonus, e famiglie con un reddito complessivo pari alla metà non ne prenderebbeo alcuno). Di conseguenza, si sta discutendo se alzare, esclusivamente per la famiglie monoreddituali, l’asticella dei 26mila euro. L’operazione coinvolgerebbe circa 80mila contribuenti, per un maggior esborso, da parte dello Stato, di circa 50 milioni di euro.