OBBLIGO DI POS. Sale lo scontento (e l’incertezza) tra professionisti e imprese

Monta lo scontento tra i professionisti e le imprese cui toccherà, dal 30 giugno, dotarsi di Pos e accettare i pagamenti effettuati con bancomat. Tale imposizione, che comporterà per i clienti un miglioramento del servizio, ma per le imprese un onere aggiuntivo non indifferente, non prevede eccezioni (inizialmente si pensava di escludere chi avesse giri d’affari inferiori ai 200mila euro) salvo la soglia dei 30 euro, sotto la quale si possono pretendere contanti. Tuttavia, la normativa, secondo alcune categorie professionali, cela non poche incertezze; tali categorie ritengono che se non saranno emanati dei decreti attuativi estremamente puntuali e circostanziati, l’obbligo non potrà essere ritenuto automatico e vincolante in senso stretto, dal momento che non sarebbero previste sanzioni di sorta, salvo nel caso in cui il comportamento del soggetto che non si attiene all’obbligo non si traduca in una violazione della normativa antiriciclaggio.