“Come cittadini italiani seguiamo fiduciosi i tanti sforzi e le iniziative, promosse da Governo e Parlamento, finalizzate al risanamento dei conti pubblici, alla stabilizzazione finanziaria, al rilancio economico del Paese”. Così inizia un appello rivolto al Presidente del Consiglio Matteo Renzi da parte di FederAnziani, la federazione della terza età. “Abbiamo, soprattutto, apprezzato le recenti misure di sostegno alle famiglie con basso reddito” prosegue l’appello “e ci auguriamo che a partire da queste prenda corpo in Italia ed in Europa una necessaria, forte e determinata azione che alleggerisca il carico fiscale sulle pensioni, sulle prime case, sui consumi delle famiglie, per trasferire oneri su chi dispone di alti redditi e beni consistenti, ma soprattutto su chi ha evaso e continua a evadere il fisco. Che si affronti, altresì, con più determinazione il crescente disagio sociale e si adottino misure di contrasto alla povertà”.
“Secondo l’ISTAT” sottolinea FederAnziani “più del 12 per cento delle famiglie vive un grave disagio economico. Oltre 9 milioni di italiani che non arrivano o fanno fatica ad arrivare alla fine del mese e tra questi si contano un numero crescente di anziani, in particolare nella fascia di età in cui malattie croniche e degenerative moltiplicano gli stati di dipendenza e di non autosufficienza. Gli anziani non autosufficienti sono ormai più di 1 milione e 500 mila. Godono di una indennità di accompagnamento di 504 euro al mese e di interventi sociali largamente insufficienti a coprire i costi di assistenza ed a garantire una vita dignitosa. La non autosufficienza in terza età è ormai tra le prime cause di impoverimento delle nostre famiglie. Questo perché l’Italia non si è dotata, a differenza dei Paesi dell’Europa più avanzata, di un adeguato fondo per fronteggiare questi pesanti e crescenti bisogni assistenziali”.
“Le famiglie italiane sono impoverite da una seconda emergenza: i figli che non lavorano” evidenzia FederAnziani. “L’economia è in crisi e la disoccupazione, ancora in crescita, tocca ormai il 12,9 per cento. Tra i giovani, nella fascia di età tra i 15 ed i 24 anni, è al 42,4 ed in 690 mila cercano un lavoro. Sono oltre 1,8 milioni i giovani poveri, perché privi di reddito o drammaticamente precari. E, per quanto siano apprezzabili le prime concrete misure adottate con il recente Jobs Act, ci chiediamo: quanto ancora dovranno aspettare così tanti ragazzi e ragazze senza reddito per trovare un approdo certo per il loro futuro? “
“Per tutte queste ragioni” conclude FederAnziani “chiediamo a Lei, alle forze che sostengono il Governo e all’intero Parlamento di avviare da subito un processo, anche graduale, che porti a garantire ai giovani ed ai disoccupati un Reddito Minimo di Cittadinanza a sostegno, come ci indica l’Europa, di percorsi di formazione, di tirocinio, di avviamento al lavoro, di servizio civile ed impiego in attività socialmente utili. Che istituisca, altresì, un nuovo Fondo per un sostegno più adeguato, fino a 1.500 euro al mese per i casi più gravi, alle famiglie che assistono i loro anziani non autosufficienti o i figli gravemente disabili. Chiediamo a Lei, soprattutto, misure urgenti e concrete che diano alle famiglie italiane un segno tangibile della volontà del suo Governo di fare uscire il Paese dalla crisi attraverso un percorso virtuoso che porti sviluppo, ma anche giustizia ed equità nel nostro vivere quotidiano”.
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