Save the Children inaugura a Catania il centro CivicoZero per la protezione dei minori stranieri non accompagnati

Si inaugura domani, mercoledì 31 gennaio alle ore 10 in via Gorizia 32 a Catania il nuovo centro CivicoZero di Save the Children, dedicato ai minori stranieri non accompagnati, tra i gruppi di bambini e adolescenti maggiormente esposti al rischio di marginalità sociale, sfruttamento o abuso. Il nuovo centro nasce da un modello già sperimentato con successo dall’Organizzazione a Roma, Milano e Torino, città dove, come a Catania, vivono molti dei minori stranieri arrivati in Italia senza genitori o adulti di riferimento.

All’evento di inaugurazione, che si terrà presso i locali del nuovo centro di via Gorizia 32 con la presenza di Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia e Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia/Europa di Save the Children, interverranno Silvana Riccio, Prefetto di Catania, Francesca Pricoco, Presidente del Tribunale per i Minorenni di Catania, Luigi Bordonaro, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Sicilia, Fortunato Parisi, Assessore al Welfare del Comune di Catania, Maria Cristina Negro, Project Manager del bando Never Alone – Fondazione Cariplo e altri rappresentanti delle Istituzioni e di organizzazioni e associazioni attive sul territorio.

Il progetto Civico Zero di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro, è volto a fornire servizi di supporto, orientamento e protezione ai minori migranti, in particolare non accompagnati, che si trovano in situazioni di marginalità sociale, a rischio di devianza, sfruttamento e abuso, per migliorare le loro condizioni di vita, offrendo tutela e promozione dei loro diritti e rafforzando i processi d’integrazione e inclusione nel tessuto sociale di riferimento.
CivicoZero rappresenta un’esperienza innovativa per Catania, con un modello di intervento che prevede l’attivazione di un team mobile su strada, in grado di stabilire il primo contatto con i minori nei luoghi della città dove si ritrovano o vivono condizioni di rischio o marginalità, e un centro diurno, dove i minori e i neomaggiorenni stranieri possono ricevere supporto attraverso l’offerta di servizi di base, protezione e orientamento sui propri diritti, capacità e opportunità, servizi di consulenza legale, oltre a corsi di italiano, laboratori, attività sportive e culturali.