Chi è senza colpa lanci la prima pietra: peccato che il rischio di lapidazione lo corra il minore, vittima di una cattiva informazione che ferisce soprattutto la crescita psicofisica di bambini e ragazzi. A dichiarare la propria colpevolezza sono stati pediatri e giornalisti in un inedito confronto che si è tenuto a Siracusa durante il convegno «Le nuove giornate pediatriche siracusane», organizzate da Carlo Gilistro e che si sono concluse sabato 5 luglio. Il «mea culpa» è arrivato direttamente dai massimi rappresentanti delle due istituzioni, Enzo Iacopino per l’Ordine dei giornalisti e Giuseppe Di Mauro per la Società di pediatria preventiva e sociale, per la prima volta faccia a faccia per costruire un’alleanza nell’interesse dei più piccoli.
«I bambini cominciano a nutrirsi di tv dall’età di un anno – ha introdotto i lavori Gilistro, Presidente del congresso -, sono carte assorbenti dove il sistema neuronale viene modellato passivamente, creando effetti che possono essere devastanti». E Iacopino non ha esitato ad assumersi la responsabilità della violazione quasi quotidiana delle basilari norme deontologiche, citando esempi di articoli pubblicati nei giorni scorsi: «Dobbiamo renderci conto che l’informazione è alimento per la crescita della coscienza delle persone – ha dichiarato – e può avere nei giovani effetti pesanti, ma ricordiamoci anche la fondamentale funzione del giornalismo a difesa degli stessi pazienti, come quando ha denunciato gli scandali di cliniche che approfittavano delle patologie per arricchirsi sulla pelle dei malati». Dal canto loro, sono stati gli stessi pediatri a chiedere aiuto alla stampa per trasmettere le giuste informazioni. «Noi pediatri abbiamo l’obbligo di apprendere le tecniche migliori per comunicare nel miglior modo possibile con il bambino e con la sua famiglia – ha aggiunto Di Mauro -, perché la comunicazione è lo strumento per instaurare un buon rapporto medico-paziente, è la premessa per creare quel rapporto di fiducia reciproca indispensabile per la compliance del paziente stesso nei confronti delle cure».
Insomma, «un incontro fondamentale per la pediatria, la neuropsichiatria e per il giornalismo italiano, fondamentali settori della società che hanno lavorato congiuntamente, hanno messo il bambino al centro delle proprie attenzioni attraverso l’arte e la musica ed hanno analizzato quanto la notizia possa influire sulla crescita psicologica delle giovani generazioni».
Il percorso ora è avviato, si tratta di proseguire sulla strada intrapresa con incontri futuri, «e Siracusa con le Nuove giornate pediatriche e le Feste Archimedee si candida a diventare un appuntamento annuale di verifica» ha concluso Carlo Gilistro.