Può un processo di democratizzazione spingersi sino alla dittatura? Può la libertà di espressione travalicare i confini della schiavitù mediatica? Può la celebrazione dell’individuale essere così orientata al globale e così ostentata da confondere il mittente di un messaggio con il suo destinatario? Questi alcuni dei quesiti posti in essere con una buona dose di ironia dal connubio artistico e fotografico di Nicolò Tomaini e Emanuele Iaria, insieme in mostra al Musée du Croco di Milano (via privata Cascia 6) da giovedì 17 luglio 2014: alle ore 19 la vernice dedicata alla cittadinanza con open bar. In campo l’iconografia e la simbologia figlia dei social network, dalla “f” di Facebook agli uccellini di Twitter, unitamente al fenomeno ormai massificato selfie-mania, rivisitata in modo satirico e anticonvenzionale, per mettere a nudo l’annullamento della privacy e dell’identità a favore dell’oggettivazione e della pubblicizzazione del sé, della circolazione della propria immagine nella rete, leggi comportamentali tipiche del “regime” in cui versano i nativi digitali e parte della precedente generazione. L’immagine, prodotto dell’uomo e strumento di duplicazione della sua realtà, trascende la natura di canale di comunicazione dei sentimenti conferita all’arte fotografica, sino a divenire una gabbia di pixel sempre connessi nell’etere, in cui vige l’annullamento degli scambi umani e l’azzeramento dell’intimità, in favore della sovranità delle condivisioni on line, dei like e degli hashtag.
#SelfiePolitique# è un percorso studiato per Musée du Croco da Nicolò Tomaini e Emanuele Iaria, con la curatela di Enzo Bollani, per dare il via ad una sottile anticelebrazione della selfie-crazia, giocata sul rimescolamento dei codici e dei messaggi, delle immagine fotografiche e delle icone tipiche del mondo web 2.0, del fotomontaggio e dell’universo fittizio messo in scena da questa tecnica artistica.
Musée du Croco lancia una sfida dal sapore paradossale a tutti i visitatori della mostra: caricare on line una selfie scattata davanti alle opere di Nicolò Tomaini e Emanuele Iaria con l’hasgtag#SelfiePolitique#.