E’ assurdo pensare che un territorio come quello di Messina, la cui posizione strategica in passato ha veicolato ricchezza e prosperità, oggi, nonostante le iniziative imprenditoriali, invece di essere un’opportunità costituisca un limite.
E’ indubbio che le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi decenni non abbiano lavorato per individuare una vocazione di sviluppo del territorio e che nulla abbiano fatto per creare infrastrutture e, quindi, condizioni favorevoli alle attività d’impresa, che vanno sostenute perché generano valore socioeconomico, soprattutto in una realtà che vive prevalentemente a carico del sistema pubblico, che oggi non rappresenta più una certezza.
Lo scopo delle istituzioni tutte, e anche degli enti amministrativi, è quello di far rispettare i basilari principi costituzionali che impongono di conciliare gli interessi della collettività con la libertà d’impresa, senza pregiudicarne la funzione sociale. E ciò che il sistema imprese offre al territorio in cui opera in termini di opportunità di sviluppo e di reddito costituisce anch’esso un interesse per la collettività.
Le Amministrazione hanno il dovere di assicurare un quadro di regole certe, entro le quali l’impresa possa pianificare le attività aziendali, e deve adoperarsi per rendere fruibili le limitate infrastrutture su cui ad oggi possiamo contare, senza le quali non esiste alcuna prospettiva di sviluppo.
La conciliazione delle varie istanze esige anche concertazioni entro le quali individuare e predisporre soluzioni provvisorie atte a gestire le emergenze; ed è triste constatare che da queste Amministrazioni provengano risoluzioni che si limitano a mettere un freno alla libertà di impresa, mortificando le opportunità economiche del territorio, senza vagliare azioni che possano contemperare tutti gli interessi in gioco.