Sono pronti a sfoggiare le loro maglie con il logo Arcigay gli atleti di “The Roosters”, la squadra di rugby ferrarese che ha scelto di portare, attraverso la partnership con la più importante associazione lgbt italiana, la lotta all’omotransfobia nei campi sportivi del rugby a 7. Appuntamento giovedì 31 agosto al Padova Pride Village (via Carlo Goldoni, Padova) con la presentazione delle nuove maglie col Pegaso alato, scelte attraverso un sondaggio tra tifosi e simpatizzanti tra i sei modelli proposti. Poi, dopo soli due giorni, il 2 agosto, ci sarà in debutto in campo con la nuova divisa, in occasione della quarta edizione del torneo “Flowers of Montelago” (nell’omonima frazione di Sassoferrato, in provincia di Ancona) organizzato in occasione del festival celtico e in collaborazione con la Federazione italiana Rugby.
“Con orgoglio porteremo in campo i colori della bandiera rainbow – dice Alberto Fogagnolo, portavoce della squadra – perché siamo convinti che la lotta contro l’omotransfobia sia una battaglia di civiltà per tutte e tutti, non solo per gli omosessuali. Lo sport, in particolare, per essere un luogo di crescita sana per le persone deve necessariamente farsi portatore dei valori dell’antirazzismo e della lotta alle discriminazioni: nelle altre parti del mondo succede già da tempo – dice il capitano – è giunto il momento di fare lo stesso, con forza, anche in Italia”.
“Ringrazio ancora una volta I Roosters – dice Flavio Romani, presidente nazionali Arcigay – per averci proposto questo importante gemellaggio, che ci permette di portare avanti la nostra battaglia culturale anche negli ambienti in cui gli stereotipi di genere tendono a farla da padroni. Già durante il campionato di calcio – ricorda Romani – abbiamo tentato di invadere i campi con i nostri laccetti rainbow contro l’omofobia, raccogliendo il sostegno e la complicità di alcuni idoli di quella disciplina, che ci hanno aiutato a raggiungere i loro tifosi con la nostra campagna. Ora i Roosters ci aprono un’altra porta e ci offrono la possibilità di parlare a un altro pezzo di paese. Per questo nella nostra classifica – conclude Romani – sono già i campioni”.