Il dl cultura e turismo è legge. L’Aula del Senato ha dato il via libera definitivo con 159 sì e 90 no. Il decreto, se non fosse stato approvato entro mercoledì, sarebbe decaduto. Il provvedimento, famoso anzitutto per il cosiddetto ArtBonus (che introduce la possibilità di dedurre il 65 per cento delle donazioni finalizzate, da un lato, a interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, musei, siti archeologici, biblioteche e archivi pubblici, dall’altro, alle spese di investimento per teatri pubblici e fondazioni lirico sinfoniche) contiene anche diverse novità per i proprietari di alberghi. In particolare, per favorire la digitalizzazione del settore, è riconosciuto agli esercizi ricettivi un credito d’imposta pari al 30 per cento dei costi sostenuti per investimenti fino a 12.500 euro, tra le altre cose, in siti e portali web, programmi informatici integrabili all’interno di siti web, social media, servizi di prenotazione online, marketing e pubblicità su internet e impianti wi-fi. Il credito è riconosciuto per i periodi d’imposta 2015, 2016, 2017, 2018 e 2019 non solo agli alberghi, ma agli esercizi ricettivi in generale, singoli o aggregati, nonché alle agenzie di viaggi e ai tour operator che portano turisti in Italia. E’, inoltre, riconosciuto – alle strutture ricettive esistenti alla data del primo gennaio 2012 – un credito d’imposta del 30 per cento delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia ed eliminazione delle barriere architettoniche. In tal caso, il periodo d’imposta considerato è quello compreso tra l’entrata in vigore della norma e i due anni successivi.