"Com’era prevedibile – dichiarano i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil Messina Lillo Oceano, Tonino Genovese, Carmelo Catania – amministrazione comunale e armatori dovranno tornare a confrontarsi, cioè dovranno trovare una soluzione comune che coniughi i differenti interessi. Il ministero in questo modo, alla faccia di chi sperava nel conflitto, ha sconfessato in un colpo solo le azioni finora messe in campo e, tirandosi elegantemente fuori, ha rispedito il problema li dov’era sempre stato ed agli stessi contendenti di sempre. Non sappiamo come finirà questo ritrovato dialogo ma è indubbio che, come avevamo detto, la questione Tir è un po’ più complessa e riconfinarla allo sterile confronto tra amministrazione comunale e armatori ci appare inutile e oltremodo dannoso. In queste cose le semplificazioni sono inadeguate e possono andar bene solo per le chiacchiere da bar o nei salotti. Se come annunciato si ripristinerà l’operatività di Tremestieri il centro della città subirà un automatico alleggerimento del gommato pesante, ma solo il completamento ed il raddoppio di quelle invasature potrà definitivamente allontanare i Tir. E nella stessa direzione vanno i lavori di via don Blasco, così come quelli degli svincoli autostradali. Insomma tutto si tiene perché ogni pezzo di questo puzzle, rappresentato dai titoli che da anni ci vengono a ragione riproposti dai media, costituisce nell’insieme le cause ed i rimedi dell’irrisolta questione dell’emergenza e della viabilità di Messina. Comune ed armatori sono soggetti importanti che possono certamente contribuire in questo senso, ma senza il Ministero delle Infrastrutture ed, aggiungiamo noi, senza la Regione Siciliana, le buone intenzioni saranno destinate inesorabilmente a restare lettera morta, ed a comprimere e riaccendere uno scontro rivelatosi del tutto inutile. Il problema Tir si risolve con la costruzione delle infrastrutture che, al tempo stesso, creano quel nuovo lavoro di cui la città ha urgente bisogno. Messina per la sua posizione geografica è questione nazionale e, così come è stata costretta per anni a subire i disagi del gommato pesante, ha tutto il diritto per rivendicare una attenzione straordinaria da parte dei governi per la soluzione immediata di questi problemi. E se in questo punto del Paese si garantisce la continuità territoriale, e la congiunzione della rete di trasporto dello Stato non può passare sottotono, proprio perché è contraddittorio, il già deciso ridimensionamento dell’Autorità Portuale, inglobata a Catania ed Augusta. Questa scelta non ha nessun effetto ai fini della spending review per il semplice motivo che la riduzione del numero di presidenti e segretari generali, delle autorità soppresse, sarà caricata per intero sulle autorità che invece resteranno, vanificando di fatto ogni risparmio. Una politica attenta e seriamente legata al territorio avrebbe dovuto far valere già da tempo in quelle sedi le ragioni espresse. L’Area dello Stretto e il sistema portuale di Messina, Tremestieri e Milazzo non possono essere paragonate a nessun altra delle realtà portuali italiane. Tenga pure la fascia stavolta Accorinti, ma la faccia valere nei confronti di chi può ed ha veramente l’obbligo di dare finalmente risposte. E su questo chiami a raccolta la deputazione, le parti sociali, le associazioni, gli ordini, la città".