CGIL CISL UIL di Messina su provvedimento sospensiva del TAR

Come ci siamo sforzati di far comprendere in questi giorni la logica del muro contro muro e del contenzioso danneggia la collettività e l’interesse generale. In questo l’Amministrazione commette un altro, l’ennesimo, errore esiziale. Non è possibile raccontare alla gente – per altro indossando la fascia che rappresenta le Istituzioni – che problemi complessi hanno soluzioni semplici, che sia sufficiente vietare il transito ai Tir (ad alcuni, pochi TIR) perché questi improvvisamente scompaiano. Non è così che si risolve definitivamente il problema. Impostare tutta la vertenza nel divieto di transito soltanto per i mezzi che si imbarcano o sbarcano sulla rotta dell’autostrada del mare è utile soltanto alla propaganda e non cancella il transito dei TIR – diretti o provenienti dal traghettamento nello Stretto e che attraversano Messina, come sanno bene i cittadini che abitano o transitano sul Boccetta. Queste modalità, queste narrazioni – come spesso avviene – riescono a creare l’illusione un’aura magica capace di convincere ed ammaliare, ma in realtà si tratta di prestidigitazione, di illusioni a cui prima o poi segue un brusco risveglio.
Adesso, dopo i ricorsi gerarchici, dobbiamo fare i conti con la provvisoria decisione del TAR che, senza voler entrare nel contenuto e aspettando con rispetto le decisioni di merito, sospende l’efficacia dei provvedimenti del Comune ribadendo la circostanza che il blocco riguarda un ridotto numero di mezzi, che meritano tutela gli interessi economici coinvolti e che contemperare tali interessi con la tutela dell’incolumità dei cittadini va realizzato adottando ogni necessaria e utile misura di servizi di controllo della rete viaria interessata.
La domanda alla quale dobbiamo rispondere adesso è la seguente: dopo questa decisione qual è la capacità dell’Amministrazione e quindi della collettività di agire, sia nei confronti degli armatori, sia nei confronti dello Stato e della Regione, per rivendicare il completamento del porto di Tremestieri? Del completamento, non del ripristino della seconda invasatura. Perché senza il completamento con le 5 invasature, la correzione dell’area di stoccaggio, le strutture della logistica, la nuova via Don Blasco, non si può contare sul completo trasferimento del traffico, neppure di tutto il traffico pesante, liberando così, strutturalmente e definitivamente, la città da una odiosa servitù senza per questo rinunciare a intercettare il valore economico che l’attraversamento e la continuità territoriale rappresentano, in termini di vocazione, per questo territorio.
Noi siamo convinti della necessità di liberare il centro cittadino dalla servitù dell’attraversamento dei mezzi pesanti e, aggiungiamo, di tutto il traffico diretto e proveniente dalla penisola, senza tuttavia rinunciare al valore economic Dichiarazione dei Segretari CGIL CISL UIL di Messina su provvedimento sospensiva del TAR
Come ci siamo sforzati di far comprendere in questi giorni la logica del muro contro muro e del contenzioso danneggia la collettività e l’interesse generale. In questo l’Amministrazione commette un altro, l’ennesimo, errore esiziale. Non è possibile raccontare alla gente – per altro indossando la fascia che rappresenta le Istituzioni – che problemi complessi hanno soluzioni semplici, che sia sufficiente vietare il transito ai Tir (ad alcuni, pochi TIR) perché questi improvvisamente scompaiano. Non è così che si risolve definitivamente il problema. Impostare tutta la vertenza nel divieto di transito soltanto per i mezzi che si imbarcano o sbarcano sulla rotta dell’autostrada del mare è utile soltanto alla propaganda e non cancella il transito dei TIR – diretti o provenienti dal traghettamento nello Stretto e che attraversano Messina, come sanno bene i cittadini che abitano o transitano sul Boccetta. Queste modalità, queste narrazioni – come spesso avviene – riescono ad creare l’illusione un’aura magica capace di convincere ed ammaliare, ma in realtà si tratta di prestidigitazione, di illusioni a cui prima o poi segue un brusco risveglio.
Adesso, dopo i ricorsi gerarchici, dobbiamo fare i conti con la provvisoria decisione del TAR che, senza voler entrare nel contenuto e aspettando con rispetto le decisioni di merito, sospende l’efficacia dei provvedimenti del Comune ribadendo la circostanza che il blocco riguarda un ridotto numero di mezzi, che meritano tutela gli interessi economici coinvolti e che contemperare tali interessi con la tutela dell’incolumità dei cittadini va realizzato adottando ogni necessaria e utile misura di servizi di controllo della rete viaria interessata.
La domanda alla quale dobbiamo rispondere adesso è la seguente: dopo questa decisione qual è la capacità dell’Amministrazione e quindi della collettività di agire, sia nei confronti degli armatori, sia nei confronti dello Stato e della Regione, per rivendicare il completamento del porto di Tremestieri? Del completamento, non del ripristino della seconda invasatura. Perché senza il completamento con le 5 invasature, la correzione dell’area di stoccaggio, le strutture della logistica, la nuova via Don Blasco, non si può contare sul completo trasferimento del traffico, neppure di tutto il traffico pesante, liberando così, strutturalmente e definitivamente, la città da una odiosa servitù senza per questo rinunciare a intercettare il valore economico che l’attraversamento e la continuità territoriale rappresentano, in termini di vocazione, per questo territorio.
Noi siamo convinti della necessità di liberare il centro cittadino dalla servitù dell’attraversamento dei mezzi pesanti e, aggiungiamo, di tutto il traffico diretto e proveniente dalla penisola, senza tuttavia rinunciare al valore economico che questo può rappresentare per il nostro territorio. E’ una vocazione geografica peculiare di questo territorio, costruirne un valore economico senza compromettere, anzi migliorando, la qualità della vita è la scommessa che siamo chiamati a vincere. Il problema occupazionale, spesso citato a sproposito e strumentalmente, da una parte e dall’altra, non riguarda i traghettatori, ma il destino economico e produttivo della nostra provincia che se vuole avere un futuro deve provare a costruire nuove occasioni di lavoro, non potendo sopravvivere negli spazi sempre più ristretti del lavoro pubblico, delle pensioni o per chi è privilegiato delle rendite parassitarie. Il tessuto economico di questo territorio si sta inaridendo e non sentiamo una sola proposta delle Istituzioni pubbliche locali per creare nuovo lavoro produttivo.
La funzione del sindacato, per noi, è quella di indicare la via dello sviluppo e del benessere, di pensarla, proporla e provare a costruirla. Pretendendo lavoro produttivo, quello capace di costruire benessere per tutti, capace di consentire l’emancipazione delle persone, il futuro per tutti. Senza lavoro non c’è dignità e non ci sono diritti e questa condizione avvilisce chi il lavoro non ce l’ha, chi lo sta cercando, lo ha perduto, rischia di perderlo, compito del sindacato confederale è affermare la solidarietà tra i lavoratori, non di metterli gli uni contro gli altri. In ogni caso il compito del sindacato non è quello di sostenere o avversare un sindaco o un’amministrazione, ma di confrontarsi nel merito, sempre dalla parte del lavoro.
Se non si pensa ad un futuro di sviluppo che tiene conto del mare, del rapporto con la costa calabrese, con l’essere la porta della Sicilia con i traffici che ne derivano, che senso ha invocare i numeri del transito di persone e merci, rivendicando la peculiarità e per queste ragioni l’Area dello Stretto e il mantenimento dell’Autorità portuale?
Quindi questa è una battaglia di tutti da risolvere migliorando la qualità della vita di questa città, a partire dalle opportunità occupazionali, senza compromessi su sicurezza e salute, ma avendo un progetto per lo sviluppo. Per fare questo non serve la personalizzazione dello scontro tra il sindaco e un’impresa, ma la costruzione di un percorso che veda confrontarsi gli interessi generali. Fuori dall’illusione che qualcuno, anche investito di un mandato elettorale, possa rappresentare tutti e decidere per tutti.

L.Oceano – Segretario Generale CGIL Messina
T.Genovese – Segretario Generale CISL Messina
C.Catania – Segretario Generale UIL Messina