Il suo nome è Leandra Becerra Lumbreras, nata il 31 agosto del 1887, ha raggiunto il meraviglioso traguardo dei 127 anni, diventando la donna più vecchia del mondo. Obiettivo agognato dagli inseguitori dell’immortalità o quasi, ma non per tutti.
Una signora d’altri tempi, in tutti i sensi, vista la nascita alla fine del XIX secolo, definita dai familiari “una combattente”. A 125 anni ancora aveva vista eccellente, cuciva e cucinava per l’intera truppa parentale e non è mai stata con le mani in mano, sempre operativa e dedita al lavoro e alla fatica. Una persona che in vita sua, ne ha viste di cose ed è un libro di memorie vivente ma che non s’è mai persa d’animo. Ha lottato a fianco del marito nella rivoluzione messicana del 1910-1917; quando è scoppiata la Seconda Guerra Mondiale aveva 27 anni e per l’ascesa al trono della Regina Elisabetta II, si trovava già in pensione. Una “femmina” che ha vissuto momenti e perdite tragiche, che segnerebbero anche i più coriacei di cuore. Ha perso il coniuge, cinque figli e 20 nipoti, l’ultimo aveva 90 anni ma è andata avanti, nonostante tutto. Oggi ha 73 bis-nipoti e 55 bis-bis-nipoti.
Leandra mostra il proprio passato con orgoglio e ce l’ha scritto sul volto, sulle mani, su tutta la pelle. Sono i segni del tempo e delle esperienze vissute, sono i lasciti delle emozioni, delle gioie e delle sofferenze; ha una sguardo dolce e fiero allo stesso tempo e ti fa venir desiderio di starle vicino, di ascoltarla per farti viaggiare nel tempo e per restituirti un po’ della sua forza. Ti verrebbe voglia di abbracciarla, di farti accarezzare da lei, che ti vede come una bambina bisognosa di cure. Le hanno chiesto se ha un segreto, che l’ha aiutata a vivere tanto a lungo e lei candidamente ha detto: “Mangiare bene, dormire a lungo e non sposarsi”. I parenti dicono che ha “qualche acciacco dovuto all’anzianità ma resta lucidissima e il perno fondamentale di una grande famiglia”. Solo qualche acciacco? Fa sorridere questa affermazione, considerato che molti di noi seppur dei virgulti rispetto a “Nonna Leandra”, sono affetti da numerose sindromi legate alla vita contemporanea, lo stress primo fra tutti. La signora Leandra ha anche un altro segreto, è golosa di cioccolata e non sa resistere; quindi il connubio tra la cioccolata e i lunghi riposi, le hanno giovato. E poi, dopo il primo marito, non ha più voluto risposarsi, fermamente convinta nel restare single.
Leandra Becerra Lumbreras, ha battuto il record che era stato raggiunto da un’altra donna, Filomena Taipe Mendoza, peruviana nata il 20 dicembre 1897, che ha compiuto 116 anni. Anche in questo caso, la dieta ha influito ma non era a base di cioccolata ma basata sulla consumazione del latte di capra, patate e fagioli, mangiando solo i prodotti coltivati nel proprio orto. Questa donna, è un’altra “Lady di ferro”, ha vissuto duramente tra le Ande e in condizioni di povertà; ha dato alla luce nove figli, di cui solo tre sono ancora vivi e con l’unico desiderio è quello “di avere ancora i denti” per mangiare dignitosamente.
Ora, facendo una rapida rassegna, le condizioni di vita di queste persone hanno influito sul rafforzamento del fisico e del carattere, certo il DNA ne ha dettato le regole d’esistenza ma la vita dura ne ha forgiato il corpo e lo spirito. Anche i luoghi in cui hanno vissuto, ne hanno determinato la resistenza agli urti epocali ai quali hanno assistito e reagito. Un messaggio per noi, popoli occidentali, figli del benessere e del “tutto a ogni costo”. Noi gli onnivori del consumo e degli agi, che abbiamo timore di fare una rampa di scale a piedi.
Infine, riflettendoci bene, in Italia, tra quelli più longevi ci sono i sardi, e dunque, dato che io ho sangue misto sardo-siculo, amo la cioccolata, cammino tanto a piedi, combatto e sono single, chissà che con l’aiuto del carattere e del DNA, non riesca a battere qualche record.
Lisa Bachis