ARTICOLO 18. Poletti (Lavoro): resterà il reintegro per il licenziamenti illegittimi

Procede, in Senato, l’esame del Jobs Act, la legge delega che potrebbe modificare radicalmente la disciplina sul lavoro. Sempre che, ovviamente, le tensioni interne alla maggioranza non deflagrino, obbligando ad archiviare l’ennesimo tentativo di riforma. Ancora una volta è l’articolo 18 la principale causa dei malumori, avvertiti in maniera particolare tra le minoranze che fanno riferimento a D’Alema, Bersani e Cuperlo che si oppongono ad ipotesi di intervento finalizzati a disfarsi della disciplina sui reintegri in caso si licenziamenti senza giusta causa o giustificato motivo. In ogni caso, la posizione che sarà espressa, in Aula, dal Pd sarà quella emersa nella direzione che dovrebbe tenersi entro la prossima settimana.

Nel frattempo, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, fa sapere che il contratto a tutele crescenti, contemplato nella legge delega, lascia aperte tutte le strade al termine dei primi tre anni dall’assunzione a tempo determinato in cui il lavoratore non gode delle garanzie dell’articolo 18. Il titolare del Welfare ci ha anche tenuto a precisare che, per i lavoratori licenziati, non è mai stato messo in discussione il reintegro in caso di licenziamenti discriminatori. “Le polemiche in caso di licenziamento discriminatorio – ha spiegato – sono infondate, anche perché lo stesso testo del ddl delega fa esplicito riferimento ai principi comunitari in materia. Il nostro obiettivo è la lotta alla precarietà”.