Perché la SNAM Rete Spa discrimina la città di Messina?

“Appare illogico il sistema di discriminazione che la Snam Rete Gas S.p.A. sta attuando nei confronti del Comune di Messina e, nello specifico, riguardo alle opere di compensazione a cui la Snam stessa dovrebbe provvedere per la presenza, a Faro Superiore e Torre Faro, dell’impianto di pompaggio. A fronte, difatti, di un lavoro di potenziamento che ha comportato l’installazione di due turbocompressori (da 30 MW ciascuno) e quindi l’aumento della potenza totale da circa 85 MW a 145 MW, la SNAM Rete Gas S.p.A. ha offerto al Comune di Messina un finanziamento di “solo” 200mila euro per la realizzazione, nello specifico, di due aree verdi da edificare nel territorio del VI Quartiere. Però non è così in tutta Italia.”

E’ con queste premesse che Francesco D’Uva, Portavoce alla Camera dei Deputati del Movimento 5 Stelle, ha depositato un’interrogazione scritta al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministro dell’Economia e delle Finanze, su richiesta del Consigliere del VI quartiere Massimo Costanzo che si è attivato fornendo il materiale e le informazioni necessarie.

“Fa riflettere – ha continuato D’Uva – il fatto che la stessa Società abbia proposto a Messina poco o nulla se confrontato a quanto offerto nel 2011 ad un territorio quale il Comune di Flabaino (Udine) dove, a fronte di analoghi lavori di potenziamento alla centrale di compressione, l’ente comunale ha richiesto e ottenuto opere compensative per un valore complessivo di 3.000.000 di euro”.

Perché, dunque, questo squilibrio netto quando secondo l’articolo 1, comma 5, della legge 23 agosto 2004, n.239, “le regioni e gli enti locali territorialmente interessati dalla localizzazione di nuove infrastrutture energetiche ovvero dal potenziamento o trasformazione di infrastrutture esistenti hanno diritto di stipulare accordi con i soggetti proponenti che individuino misure di compensazione e riequilibrio ambientale”?

“Ad ogginon esiste alcuna convenzione tra la Snam S.p.A. e il Comune di Messina riguardo a tali misure di compensazione e riequilibrio ambientale – ha dichiarato ancora D’Uva – nonostante si tratti di un territorio (quale è Faro Superiore-Villaggio Sperone) di estremo rilievo dal punto di vista paesaggistico e ambientale, essendo situato a pochissimi chilometri di distanza dallo Stretto di Messina”.

La centrale SNAM non ha alcun sistema viario adeguato nonostante, in sede di delibera comunale, vi sia anche una previsione per la concessione dei lavori di ampliamento di costruzione ex novo di un’arteria idonea. Lo scorso 20 gennaio, l’assessorato all’ambiente del Comune di Messina, con proprio atto, informava la presidenza della VI Circoscrizione circa l’esistenza di questo finanziamento da 200mila euro proposto dalla SNAM.
Nessun accordo, però, veniva stipulato in assenza di positivi riscontri da parte del Consiglio della Circoscrizione e della comunità locale. L’unica cosa che rimaneva era l’auspicio di una conclusione positiva della faccenda.

“A fronte di questo – ha concluso D’Uva – chiedo al Ministro se sia a conoscenza della situazione e se non ritenga assolutamente iniqua la proposta compensativa formulata dalla società SNAM Rete Gas S.p.A., anche in considerazione a quanto offerto, per situazioni analoghe, in altre zone quali quella del Comune di Flaibano. Chiedo anche se lo stesso Ministero non intenda impegnarsi affinché i progetti avviati vengano considerati solo come alcune delle possibili opere da realizzare nel territorio messinese che troppe volte è stato vittima di abusi e sfruttamenti impropri per la realizzazione di opere di interesse non solamente locale ma nazionale”.