Confcommercio: adempimenti Tasi e Tari onerosi per 60% imprese

A pochi giorni dall’appuntamento con il pagamento della Tasi solo il 26,9% delle imprese del terziario è a conoscenza dell’importo da versare e oltre il 60% registra un aumento dei costi burocratici per fare fronte a questo obbligo, tanto che quasi un’impresa su due paghera’ la Tasi con difficolta’; per oltre un terzo delle imprese, inoltre, si tratta di un’imposta iniqua perche’ l’importo da pagare non e’ commisurato alla qualita’ dei servizi ricevuti da parte del proprio Comune; piu’ in generale, comunque, le difficolta’ in cui si troveranno la maggior parte delle imprese derivano non solo dall’entita’ degli importi da pagare (per il 74,3%) ma anche per l’ingorgo generato da molte scadenze concentrate nell’ultimo periodo dell’anno (64,8%). Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono dall’indagine ”L’autunno del fisco”, realizzata da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Ricerche. Oltre alla Tasi e ad altri tributi si dovra’ pagare anche la Tari, la nuova imposta sui rifiuti che, per la maggior parte delle imprese, a causa soprattutto della complessita’ e dell’incertezza (il 70% non ha ancora ricevuto i bollettini precompilati da parte del proprio Comune), presenta adempimenti amministrativi eccessivamente onerosi; come per la Tasi, anche in questo caso l’importo da pagare non e’ ritenuto equo dalla stragrande maggioranza delle imprese (quasi l’86%) e la sua introduzione comportera’ per 1 impresa su 4 un aggravio di oltre il 100% in piu’ rispetto a quanto si pagava prima. Insomma, secondo Confcommercio, ”il peso e la complessita’ del fisco sulle imprese, soprattutto quelle del terziario di mercato, non accennano a diminuire e l’aumento della pressione fiscale, avvertito negli ultimi due anni dalla quasi totalita’ delle imprese, nell’80% dei casi ha inciso negativamente sulla loro crescita limitandone la possibilita’ di fare investimenti e nuove assunzioni”.