I forti dubbi posti dall’Anief sull’articolo 28 della Legge di Stabilità approvata da CdM e Quirinale sono i medesimi espressi dalla VII Commissione Cultura della Camera: il via libera al testo di legge, che ora passa all’esame della Commissione Bilancio, comprende diverse osservazioni che sposano in pieno la linea assunta dal giovane sindacato.
La Commissione Cultura si è innanzitutto soffermata sulla mancata proroga del blocco degli incrementi stipendiali nel pubblico impiego, che comprende anche quasi un milione di lavoratori della scuola: i parlamentari hanno puntato il dito sulla "criticità della proroga del blocco degli incrementi stipendiali nel pubblico impiego, la quale, riferita al comparto scuola, determina oltre ad una generale questione di legittimità derivante dal perdurare di tale regime che dovrebbe, viceversa, essere temporaneo ed eccezionale, una specifica problematicità dovuta al livello medio stipendiale degli insegnanti della scuola italiana il quale è significativamente inferiore ai livelli medi europei".
Dalla VII Commissione arrivano perplessità anche per quanto riguarda il blocco delle supplenze del personale Ata, in caso di assenze brevi, chiedendo che "la disciplina limitativa delle sostituzioni dei collaboratori scolastici e personale ATA, in caso di assenze brevi, sia comunque coordinata con la necessità imprescindibile di assicurare l’apertura delle scuole e, con specifico riferimento alle scuole dell’infanzia e del primo ciclo, la sorveglianza degli alunni".
Gli stessi parlamentari della VII Commissione, inoltre, si sono soffermati sul cosiddetto "organico funzionale" che va attuato in ogni scuola: la sua attuazione garantirebbe, infatti, di “assegnare alle scuole risorse aggiuntive per far fronte anche ad altre funzioni, quali quelle dei docenti con funzioni vicarie dei dirigenti, e quelle dei docenti addetti alla vigilanza delle sezioni staccate o delle sedi coordinate delle scuole, nonché il coordinamento periferico delle attività scolastiche di educazione fisica”.
Non è un dettaglio, poi, che la Commissione Cultura di Montecitorio dia per scontata l’assunzione dei 150mila docenti precari, inclusa nell’articolo 3 sempre della legge di bilancio di fine 2014 grazie ad uno stanziamento di un miliardo per il 2015 e di tre miliardi nei successivi: uno stanziamento adeguato di fonde si richiedono, invece, per introdurre "meccanismi in grado di assicurare il necessario grado di competenze dei docenti, anche con l’attuazione di un piano nazionale di formazione del personale in servizio, in vista delle sfide che il sistema scolastico deve affrontare". Nessun dubbio viene mosso dai parlamentari, invece, sulla fattibilità giuridica del piano, confermando anche in questo caso quanto già espresso dall’Anief: non occorre alcun intervento legislativo per attuare, già nella prossima estate, il previsto piano di massa di immissioni in ruolo.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, “il mantenimento di certe condizioni, in particolare il protrarsi del blocco del contratto fino al 2018, e l’introduzione di altre nuove ma altrettanto negative, come la cancellazione delle supplenze brevi, degli esoneri e semiesoneri dei vicari dei dirigenti scolastici, farebbe venire meno qualsiasi progetto di salto di qualità dell’intero impianto dell’Istruzione pubblica”.
“Il fatto che le osservazioni poste dai deputati della Camera, posti a salvaguardare il bene della scuola pubblica, coincidano con quelle evidenziate dall’Anief nei giorni scorsi, conferma la bontà delle nostre ragioni. Spetta ora alle altre Commissioni, anche del Senato, evidenziare certi limiti. E cambiare una legge che se approvata così come è ora – conclude Pacifico – rappresenterebbe l’ulteriore beffa per lavoratori e utenti della scuola italiana”.