Andrà in scena il 26 novembre alle 21.00 al Teatro Golden di Roma lo spettacolo teatrale scritto dal drammaturgo Massimiliano Perrotta e diretto dal regista Walter Manfrè, con la partecipazione di 15 migranti ospiti del CARA e degli SPRAR del Calatino Sud-Simeto.
Si tratta di uno spettacolo polifonico che racconta storie di persone di nazionalità e culture diverse ognuna delle quali offre il proprio tassello all’affresco allestito da Manfrè.
Un pescatore filosofo siciliano, una notte, nel Mediterraneo, ode delle voci che giungono dal mare, chi sono non sa, voci di vivi, voci di morti, voci che giungono dal passato o dal futuro. L’intento dell’autore è quello di raccontare l’anima mediterranea, interrogandosi sulle similitudini, i punti di contatto che accomunano i popoli che si affacciano sul “mare nostrum”. Il tutto nasce da un incontro tra il drammaturgo e alcuni migranti ospiti del CARA, che hanno raccontato storie, emozioni, impressioni e che Perrotta traspone in forma letteraria, rileggendole dal suo punto di vista, aggiungendo elementi frutto della sua fantasia.
<<Il protagonismo degli enti locali, direttamente impegnati nel governo locale del fenomeno migratorio, sta garantendo nel territorio di Mineo e dell’intero comprensorio, l’affermazione di un modello di eccellenza nell’accoglienza dei migranti. Noi stiamo riuscendo a favorire l’incontro tra gli ospiti e la popolazione locale, anche attraverso iniziative di valore artistico e culturale capaci di coinvolgere tutte le persone ed abbattere ogni differenza! – sottolinea Anna Aloisi Sindaco del Comune di Mineo e Presidente del Consorzio “Calatino Terra d’Accoglienza”, ente gestore del CARA di Mineo – Anche noi in tempi remoti con le navi abbiamo attraversato oceani per avere una nuova vita ma lo abbiamo fatto per una migliore condizione economica, i migranti che arrivano nelle nostre coste lo fanno per un motivo più importante, per salvare la loro stessa vita. E noi con fatica, affrontando numerosi problemi, cerchiamo di aiutarli pensando che gli occhioni splendenti dei bambini che arrivano qui in Italia, rimangano tali e possano avere un futuro migliore qui. Siamo convinti che il nostro impegno e la nostra determinazione vada nella strada giusta>> .
“Mare nostrum” è il nome con cui i latini definivano il Mar Mediterraneo, quindi l’opera teatrale non è una rilettura retorica dell’immigrazione, ma una piéce ironica, favolistica, magica ed esoterica.
L’Associazione “Teatro Mediterraneo”, nata come evoluzione del protocollo sottoscritto da alcuni soggetti importanti del territorio quali il Consorzio "Calatino Terra d’Accoglienza" e il Consorzio Sol.Calatino, si pone fra i suoi principali scopi la promozione dello sviluppo culturale del calatino attraverso il confronto tra le identità, quella locale e quelle delle altre etnie presenti nel territorio. Infatti il calatino da diversi anni ospita il più grande Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo d’Europa e numerosi SPRAR.
<<Il Calatino Sud – Simeto ha deciso di fare dell’incontro con i migranti un motivo di ricchezza culturale ed umana, ma anche un’opportunità di sviluppo locale. Abbiamo creato un sistema territoriale di accoglienza integrata, organizzando tutta la filiera, dal CARA ai centri SPRAR, mettendo sempre al centro del nostro impegno il rispetto della dignità della persona umana!
Attraverso l’esperienza artistica del "Teatro Mediterraneo" facciamo leva sulla cultura per creare nuovi legami sociali nel territorio e trasformiamo "il palcoscenico" in hub dei sentimenti all’interno del quale la disperazione lascia il passo alla speranza!>> afferma Paolo Ragusa, Presidente del Consorzio Sol.Calatino.
“Mare nostrum” vede alternarsi sulla scena i migranti e 5 attori professionisti: Orazio Alba, Gisella Calì, Giuseppe Carbone, Gianni Pellegrino e Roberto Pensa. Le musiche, che saranno eseguite dal vino dall’autore, sono di Carlo Muratori, mentre le scenografie sono di Giovanna Giorgianni. Lo spettacolo ha debuttato a Mineo il 10 luglio ed è stato ospitato dal Tindari Festival. L’ingresso è gratuito.