“Un atto osceno in luogo pubblico”. Il M5S Stelle boccia senza mezzi termini il ddl, targato Confindustria, sbarcato in questi giorni alla commissione Attività produttive del’Ars che, con la prossima Finanziaria, mira praticamente a “regalare” l’acqua minerale alle multinazionali.
Il disegno di legge, abbondantemente, annunciato nei giorni scorsi, azzera l’attuale canone, ne prevede uno di 30 centesimi a metro cubo per l’acqua imbottigliata, uno di 20 centesimi per l’acqua “non imbottigliata ma comunque utilizzata” e nessuno per quella “non imbottigliata e non utilizzata”. Si tratta di tariffe nettamente più basse di quelle attualmente in vigore, da quando, cioè, il M5S era riuscito a inserire e a far approvare, con la manovra finanziaria del 2013, un emendamento che innalzava i canoni di estrazione delle acque minerali siciliane a 2 euro al metro cubo. Quota che le multinazionali dell’acqua hanno maldigerito, palesandolo più volte in tutte le audizioni richieste.