Finalmente il Governo comincia a valutare la possibilità di inserire nelle graduatorie ad esaurimento i docenti abilitati dopo il 2011, ma ancora illegittimamente esclusi: la V Commissione al Senato ha infatti approvato un Ordine del giorno, presentato dal senatore Aldo Di Biagio (Gruppo Scelta Civica per l’Italia), con il quale si impegna l’Esecutivo a valutare l’opportunità di inserire i docenti delle graduatorie d’istituto nelle GaE, malgrado la bocciatura di un emendamento analogo che conteneva una proposta di intervento risolutivo già con la Legge di stabilità.
Si tratta di un’apertura rilevante, che non a caso giunge a pochi giorni dalla storica sentenza emessa il 26 novembre scorso dalla Corte di Giustizia europea che ha condannato l’operato dello Stato italiano e della sua amministrazione scolastica per abuso del precariato. Ma che giunge anche dopo le tante sentenze di merito, emesse dal Tar del Lazio, a favore di tutti i docenti abilitati che rivendicavano a ragione una nuova apertura delle graduatorie provinciali: tenerli fuori delle graduatorie aggiuntive, come avviene oggi, è infatti un’operazione che preclude la loro assunzione nei ruoli dello Stato.
“Il via libera all’Ordine del giorno del senatore Aldo Di Biagio rappresenta un primo segnale da parte del Governo – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – ma allo stesso tempo significa che i nostri politici cominciano a prendere coscienza di questa ingiustizia perpetrata nei confronti di oltre 100mila abilitati attraverso vari percorsi, come i Tfa, i Pas, i diplomati nella scuola magistrale prima del 2001, gli Sfp e i corsi tenuti all’estero”.
Le esperienze che ha avuto l’Anief su questo genere di ricorsi è positiva, ad iniziare dalla validità riconosciuta dell’abilitazione per coloro che hanno conseguito il diploma magistrale, anche ai fini della mobilità, fino al supplemento di riflessione del Tar del Lazio sulla richiesta di inserimento nelle GaE da parte degli abilitati attraverso il primo ciclo di Tirocinio formativo attivo.
“Nel frattempo – continua Pacifico – il sindacato ha chiesto di rendere esecutiva, attraverso emendamenti ad hoc, la sentenza di Lussemburgo del 26 novembre scorso nei confronti di tutti i lavoratori, ad iniziare dai docenti abilitati all’insegnamento, prescindendo dal loro percorso, che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio. Ma in secondo luogo abbiamo anche chiesto di applicare quei principi di equità ed uguaglianza di trattamento lavorativo, previsto dagli articoli 3, 51 e 97 della Costituzione, oggi invece ancora negati: è paradossale, infatti, che un docente non possa accedere alle immissioni in ruolo o alle supplenze annuali disposte dagli Uffici scolastici territoriali, benché avesse accumulati dei punteggi, derivanti da titoli e servizi, più alti di chi invece usufruisce di tali provvedimenti”.
“L’auspicio dell’Anief è che questa prima apertura del Governo, derivante dall’ordine del giorno del senatore Aldo Di Biagio, in linea con quanto chiesto più volte dal sindacato, si traduca al più presto in un atto legislativo che permetta la riapertura delle GaE. Come quelli varati in passato, in particolare attraverso la Legge 169/2008 e la Legge 14/2012. I precedenti ci sono, ora – conclude il presidente Pacifico – passiamo ai fatti”.