#Nonpossiamostaresereni è stato l’hashtag con cui la Cisl di Messina ha voluto evidenziare il suo stato di preoccupazione per la situazione dei lavori a tutela del territorio a Giampilieri. Era lo scorso 21 novembre e la denuncia fotografica – con foto originali scattate durante una visita del segretario generale Tonino Genovese ai cantieri di Giampilieri – lanciata attraverso i social network fu raccolta da alcune testate di informazione.
“Purtroppo – afferma Tonino Genovese – in quella occasione prevalse l’arte tutta messinese della critica distruttiva, con attacchi di principio e accuse di allarmismo esagerato. Oggi che a dirlo è il nuovo ingegnere capo del Genio Civile, qualcuno dovrebbe avere l’umiltà di compiere un passo indietro e riconoscere che la denuncia della Cisl di Messina aveva e ha un suo perché, senza alcun interesse di parte, ma solo nell’interessa della comunità”.
Rivendica la paternità, la Cisl di Messina che con due tweet diversi aveva evidenziato lo stato dell’arte dei lavori in corso per la messa in sicurezza di #Giampilieri, domandandosi “…quando finiranno?”. E poi, alla vista del canalone di convogliamento delle acque, la considerazione che inquietava tutti. “Se arrivassero nuove bombe d’acqua ecco dove scaricherebbero la loro piena d’acqua e fango”.
“Non vogliamo medaglie al petto – conclude Genovese – ma il riconoscimento del lavoro del sindacato che è quello di tutelare il lavoro e creare le condizioni per nuovo lavoro. Ecco, quei lavori fermi penalizzano il settore edile e ci preoccupano, da messinesi, per quello che abbiamo visto. Con i nostri occhi”.