di ANDREA FILLORAMO
Non credo che il cattolicesimo per una “nuova evangelizzazione” abbia bisogno di un “nuovo profeta” o di un “telepredicatore”, che si chiama Paolo Brosio, che, “fulminato sulla via di Damasco” e dotato della capacità di affermare l’inesistente, dice di essere stato miracolato dalla Madonna di Medjugorie. Egli, sponsorizzato da Mediaset e anche dalla televisione di Stato, che è la Rai, si professa difensore del mondo cattolico durante i talk show televisivi e racconta che la Madre di Gesù non solo è apparsa e continua ad apparire ai veggenti, ma che sia diventata addirittura “radioattiva” e “fosforescente”. Non c’è argomento, poi, a sfondo religioso che egli non tratti, dallo scioglimento del sangue di San Gennaro allo scandalo di Vatileaks. Argomenti ricorrenti, per Paolo Brosio, che parte sempre dalle apparizioni e dall’affermazione della sincerità dei veggenti e dai messaggi della Madonna, che dovrebbero garantire il suo personale “messaggio”, sono: la “salvezza avviene attraverso la fede”, “la scienza ci porterà all’inferno”, “i preti pedofili sono invenzioni dei nemici della Chiesa”. Di fronte a questo “fatto”, che si ripete quasi quotidianamente, i vescovi e preti cosa fanno? Mi preoccupa non solo il loro silenzio o il silenzio di molti di loro, che non dovrebbero rimanere insensibili di fronte a ciò che induce al riso o alla facile ironia anche molti cattolici. Mi preoccupa anche il fatto che con il loro silenzio si incentivi anche il cosiddetto “turismo religioso”, pubblicizzato anche dal giornalista, che fa una spietata concorrenza ad ogni altra forma di turismo relativo a viaggi e soggiorni compiuti a scopo ricreativo o di istruzione. Ciò potrebbe pensare e qualcuno lo pensa che il turismo religioso, previo accordo con le agenzie di viaggio da parte dei “ religiosi”, possa diventare, in barba in quanti credono, anche un “aiuto” per le sempre “ vuote” tasche dei preti. Non è sufficiente, quindi, che nella sua opera evangelica, Brosio sia stato pesantemente osteggiato da atei incalliti, invitati in trasmissione al solo scopo di creare zizzania e aumentare lo share, come Piergiorgio Odifreddi, Alessandro Cecchi Paone e i Black Sabbath. Occorre che ogni vescovo ed ogni prete, che vuole difendere la sua “ autentica” fede, intervenga, non solo con “documenti”, che talvolta, nei “bollettini” delle Curie, appaiono “equivoci”, e “inespressivi”, ma con “atti concreti” per dire che la “Chiesa” non intende approfittare della “ buona fede” di quanti “abboccano al l’amo” degli speculatori di qualunque genere e non può essere sostituita da nessun “nuovo profeta” e da nessun “ telepredicatore”. Se osserviamo bene, quella del “telepredicatore” è una figura molto popolare nel panorama religioso statunitense e importata in Italia. Tale figura ha sempre da fare con mondo della “ finanza”. Da questo mondo, dopo il pontificato di Benedetto XVI, la Chiesa, secondo il “progetto” di Papa Francesco, dovrebbe allontanarsi.