Occupazione della scuola Ugo Foscolo da parte degli attivisti del “Pinelli”

La vicenda dell’occupazione della scuola "Ugo Foscolo" da parte degli attivisti del "Pinelli" riconsegna l’Amministrazione Accorinti alle proprie contraddizioni e marca, in maniera impietosa, la distanza siderale che intercorre tra il pensiero politico che, declinato in tutte le sue forme, occupa lo spazio di un orizzonte praticamente illimitato e l’azione amministrativa che, al contrario, il più delle volte deve passare per la cruna di un ago.
Buona parte del mondo che ha accompagnato, tra gli Osanna, Accorinti nel suo ingresso a Palazzo Zanca oggi gli rimprovera di aver perduto lo smalto mostrato in campagna elettorale e la proverbiale grinta da contestatore barricadero. Che, tradotto, significa che il Sindaco, lungi dal cambiare il "sistema", ne viene ogni giorno che passa assorbito e logorato nell’azione di governo. Ma è ancora più puntuale il monito che giunge dal laboratorio di pensiero del "Teatro Pinelli Occupato" :
il Potere, pur incarnato nelle vesti dei "Buoni", se inadeguato produce la stessa incapacità di migliorare le condizioni materiali di uomini e donne e di mitigare le diseguaglianze sociali.
Quanto alla "Ugo Foscolo", come Presidente della Circoscrizione nella quale sorge l’ormai ex plesso scolastico mi corre l’obbligo di segnalare che già nel settembre del 2013, ad appena due mesi dall’insediamento dell’Amministrazione Comunale, il Consiglio Circoscrizionale aveva rappresentato all’Assessorato competente l’anomalia di una scuola da mesi interdetta all’attività scolastica ma ancora dotata di arredi ed apparecchiature di valore, tra le quali una sala computer con venti postazioni multimediali di ultima generazione abbandonata ed in attesa di un pronosticabile saccheggio. Ancora più paradossale la sorte della palestra annessa alla scuola.
Nonostante i problemi strutturali riguardassero esclusivamente il plesso scolastico, la sospensione delle attività didattiche ha determinato anche la fine delle attività post e para-scolastiche. In una città con un deficit cronico di spazi per lo sport ed il tempo libero, il Comune si concede il lusso di tenere chiusa una palestra sottraendola alla disponibilità di numerose associazioni di promozione sportiva. Tale incongruenza fu oggetto, nel dicembre del 2013, di un interrogazione all’Assessore alle Politiche per l’Istruzione. Nelle more di ricevere una risposta che non sarebbe mai arrivata, la Circoscrizione ha sposato un’idea progettuale di ridestinazione d’uso dell’immobile avanzata da una rete di associazioni no profit che mira a riconvertire l’istituto in uno spazio dedicato all’espressione delle arti ed all’insegnamento dei mestieri. Tale ipotesi, che dalla scorsa primavera è oggetto di un percorso di condivisione con il Laboratorio dei Beni Comuni e l’esperto del Sindaco per gli Spazi Urbani, arch. Luciano Marabello, aveva ottenuto la "benedizione" dell’Assessore alle Politiche per la Cultura. Tuttavia, nel maggio scorso, durante un tavolo tecnico sulle carenze del servizio di spazzamento delle strade, i Presidenti di Circoscrizione venivano messi a conoscenza dell’intenzione dell’Amministrazione Comunale di destinare i locali della scuola Foscolo a nuova sede operativa della società Messinambiente. Fatto, questo, che suggerì al Consiglio della V Circoscrizione di presentare un ulteriore interrogazione, questa volta indirizzata all’Assessore al Patrimonio, all’Assessore alla Cultura, all’Assessore all’Ambiente ed all’Assessore alle Politiche Scolastiche, per conoscere quali fossero le reali intenzione dell’Amministrazione Comunale circa il destino della scuola Ugo Foscolo. Anche in questo caso, l’interrogazione non ha ottenuto alcuna risposta, in barba ai trenta giorni previsti dal Regolamento Comunale.
Nel silenzio e nell’inerzia della Giunta Municipale, si arriva ai giorni nostri ed all’occupazione della scuola che ci consegna un auspicio ed una certezza.
L’auspicio, è che ancora una volta un’azione, frutto di una pratica politica di controversa legittimità, possa imporre all’attenzione del dibattito politico ed all’agenda
del governo della città il tema del riutilizzo dei beni pubblici in disuso e della loro restituzione alla collettività anche attraverso lo strumento dell’autogestione.
La certezza, è che l’occupazione dei cosiddetti "Pinellini" garantirà l’utilizzo, fruttuoso e collettivo, di considerevoli risorse pubbliche sottraendole ad un destino di vandalizzazione e saccheggio cui l’inerzia dell’Amministrazione Comunali le aveva condannate.
La V Circoscrizione è disponibile, ove matureranno le condizioni, a riprendere con tutti i soggetti che mostreranno disponibilità il percorso per la costruzione di un progetto sostenibile per la riconversione della scuola Ugo Foscolo in uno spazio per l’espressione delle Arti e dei Talenti. Percorso tuttaltro che precluso dall’attuale stato di occupazione.
Mi sia consentita un’ultima personalissima riflessione che scaturisce dalle numerose sollecitazioni che mi sono giunte in queste ore e che mi invitano, quale rappresentante dell’istituzione territoriale interessata, a rivolgermi all’autorità giudiziaria. Pur non sottovalutando i profili di natura penale che accompagnano talune azioni, ho sempre ritenuto che non potesse essere posto sullo stesso piano il gesto di chi occupa abusivamente un bene pubblico o privato per soddisfare un bisogno personale o rivendicare un diritto individuale con l’iniziativa collettiva che si riappropria di spazi abbandonati per farli vivere e restituirli alla fruizione pubblica.
Credo che, in questo caso, vi sia un livello di legittimazione politica ed etica che chiunque ricopra ruoli di interesse pubblico non possa e non debba ignorare.

Santino Morabito
Presidente della V Circoscrizione