Saldi sottotono anche nel 2015. “La crisi peserà anche nelle vendite di fine stagione. Purtroppo in questi anni la voce Abbigliamento e calzature è quella che ha registrato il crollo maggiore, trattandosi di acquisti tipicamente rinviabili. Dal 2008 al 2013 la spesa media annua di una famiglia di 3 componenti è passata da 2353 a 1636 euro, con un calo di 717 euro, pari al 30,47%” ha dichiarato Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori. L’Unione Nazionale Consumatori presenta il decalogo con i consigli per gli acquisti in epoca di saldi: Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Per accorgersene ricordatevi è improbabile che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori. Diffidate di quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti.
I capi difettosi si possono sostituire. Non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è sempre obbligato a sostituire l’articolo difettoso e se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito o non c’è più la vostra taglia, avete diritto, a vostra scelta, o a una riduzione del prezzo o alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Inoltre avete due mesi di tempo dalla data della scoperta del difetto, non 7 o 8 giorni, per denunciarlo al venditore.
Girate. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani. A volte basta qualche giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi. Nei giorni che precedono i saldi andate nei negozi a cercare quello che vi interessa, segnandovi il prezzo; potrete così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andrete a colpo sicuro, evitando inutili code.
Consigli per gli acquisti. Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai.
Datevi un budget. Valutate la bontà dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche).
Diffidate degli sconti superiori al 50%, possono nasconder merce non proprio nuova o prezzi vecchi gonfiati. Un commerciante non può avere, infatti, salvo in rari casi come nell’alta moda, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.
Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.
Negozi e vetrine. Diffidate di quei nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo esposto in modo chiaro e ben leggibile è un indice di serietà del negoziante. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.
Prova dei capi: non c’è l’obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.
Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.
Se avete bisogno di consigli o non riuscite a far valere i vostri diritti contattate le sedi locali dell’Unione Nazionale Consumatori.