Non obbligato a rincorrere l’attualità, peraltro c’è chi lo fa anche per me, continuo a rimanere fedele ai miei studi storici per conoscere la vera Storia dell’Occidente. Ci sono alcuni periodi storici, grandi epoche, che continuano a essere raccontate in maniera distorta, tra questi i più gettonati sono i cosiddetti “secoli bui”, il Rinascimento, l’Illuminismo, la cosiddetta Riforma protestante. Da troppo tempo, a cominciare dal protestantesimo, si accettano versioni distorte della verità storica. Come quella di Cristoforo Colombo che si scontrava con la Chiesa cattolica che sosteneva che la terra era piatta. Tutte balle! Che la terra era rotonda lo sapeva anche la Chiesa.“L’opposizione contro cui Colombo dovette scontrarsi non riguardava la forma della Terra, ma il fatto che, nel calcolare la circonferenza del globo, si sbagliava alla grande”. Colombo era convinto che la distanza dalle Canarie al Giappone era di 14.000 miglia circa, invece gli ecclesiastici“sapevano benissimo che era decisamente maggiore ed erano contrari alla spedizione per il semplice motivo che si rendevano conto che Colombo e i suoi uomini sarebbero morti tutti in mezzo al mare”. Poi sappiamo come andò a finire, intanto nei libri di Storia a scuola si scrisse che Colombo ha dimostrato che la terra è rotonda. Ancora oggi i testi scolastici veicolano questa falsità sulla terra piatta. Tutto questo è scritto nella prefazione al documentato ultimo lavoro storico di Rodney Stark, “False testimonianze”. Come smascherare alcuni secoli di storia anticattolica”, pubblicato nel 2016 da Lindau.
“Tutto iniziò con le guerre scatenate in Europa dalla Riforma – scrive Stark – che mise cattolici contro protestanti e fece milioni di morti, guerre durante le quali la Spagna emerse come la principale potenza cattolica. Per tutta risposta, Inghilterra e Olanda promossero violente campagne propagandistiche in cui gli spagnoli venivano descritti come barbari fanatici e assetati di sangue”. Hanno orchestrato una specie di “Leggenda nera”, diffondendo libri dove la Spagna era descritta come oscurantista, ignorante e malvagia. Ancora oggi è radicato questo pregiudizio sulla Spagna e i cattolici, basta nominare l’inquisizione spagnola per suscitare sdegno e disgusto.
Rodney Stark nel libro fa nomi e cognomi di questi autori anticattolici, illustri fanatici come Edward Gibbon, il primo di un lungo elenco. Peraltro negli ultimi anni ci sono contributi alla storia anticattolica da parte di ex preti, come John Cornwell, James Carrol, o ex suore come Karen Armstrong.
Nella prefazione, Stark fa l’elenco delle affermazioni più comuni sulla storia occidentale di questi illustri fanatici:
-La Chiesa cattolica ha causato e avuto parte attiva in quasi due millenni di violenza antisemita e anche dopo il Vaticano II, ancora oggi non si è ravveduta per il fatto che Pio XII è noto come il “papa di Hitler”.
-Solo di recente abbiamo conosciuto i vangeli cristiani “aperti”, tenuti nascosti da prelati oscurantisti.
-Appena arrivati al potere i cristiani hanno perseguitato brutalmente il paganesimo fino a eliminarlo.
-La caduta di Roma e l’ascesa della Chiesa causarono il declino dell’Europa, che precipitò in un millennio di ignoranza e arretratezza. I cosiddetti secoli bui del Medioevo.
-Le Crociate, iniziate dal papa, furono il primo sanguinoso capitolo nella storia del colonialismo europeo.
-L’inquisizione spagnola torturò e assassinò un gran numero di persone innocenti per crimini “immaginari”, come stregoneria e blasfemia.
-La Chiesa cattolica temeva e perseguitava gli scienziati, come dimostra il caso Galileo. Pertanto la “rivoluzione scientifica” avvenne soprattutto nelle società protestanti.
-La Chiesa cattolica non fece nulla contro la schiavitù
-La Chiesa è contraria alla democrazia ai governi liberali, appoggia con convinzione le dittature.
-Infine fu la Riforma protestante a spezzare la repressiva morsa cattolica sul progresso e a spalancare le porte al capitalismo, alla libertà religiosa e al mondo moderno.
Ecco tutte“queste affermazioni fanno parte – scrive lo storico americano – della cultura comune, ampiamente accettate e frequentemente ripetute. Eppure sono tutte false e molte sono addirittura il contrario della verità!”. Praticamente questo libro di Stark rappresenta una sintesi riveduta di tutti i precedenti suoi libri di “controstoria”che ha scritto in questi anni. Esiste una enorme massa di testi zeppi di falsità, e Stark, con questo saggio vuole fare un’opera essenzialmente di giustizia, che non interessa a chi non c’è più, ma interessa ai vivi, cioè a tutti noi. Il libro potrebbe sembrare un’opera apologetica, ma non lo è, anche perché Stark, non è cattolico e non lo ha scritto questo per difendere la Chiesa. “l’ho scritto per difendere la storia”. Nel 1° capitolo Stark smonta la polemica dell’invenzione dell’antisemitismo e della persecuzione degli ebrei da parte della Chiesa ufficiale. Certo ci sono state nella storia singoli ecclesiastici convinti che Dio odiava tutti gli ebrei, ma erano opinioni.“Spesso il clero difendeva gli ebrei locali dalle aggressioni, talvolta rischiando la propria vita”. Peraltro Stark, ha potuto appurare, consultando altri illustri storici che tra il 500 e il 1600, ci sia stato un solo caso di antisemitismo a Clermont nel 554.“Il fatto che non ci siano stati altri incidenti analoghi dimostra che la Chiesa condannasse atti di questo tipo, sottolineando che le conversioni forzate non erano valide e che gli ebrei dovevano essere lasciati stare, posizione ribadita più e più volte dalla Chiesa nel corso dei secoli; il divieto di battesimo forzato fu applicato persino ai musulmani nel periodo delle crociate”.
Tuttavia quando gli ebrei subirono attacchi da parte delle popolazioni come nella Valle del Reno, furono i vescovi che cercarono di proteggerli, il Papa stesso condannò duramente, tutti questi attacchi, in particolare Clemente IV. Tuttavia il numero delle vittime sarebbe stato molto più elevato se non fosse intervenuto San Bernardo di Chiaravalle, che si precipitò in Renania e ordinò di mettere fine ai massacri. E comunque dove ci furono espulsioni di ebrei, avvenne per iniziativa delle autorità secolari, non su istigazione della Chiesa.
Un’altra pagina di storia da chiarire sono i rapporti tra musulmani ed ebrei a proposito della loro convivenza in Spagna. Qualcuno ha scritto, del “magnifico emirato di Cordova, dove bellezza, tolleranza, sapere e ordine prevalevano[…]”. Anche il più accanito anticattolico non può credere ad affermazioni simili. Naturalmente Stark non ha difficoltà a scoprire come le autorità musulmane non fossero per niente tenere nei confronti degli ebrei e dei cristiani.
Ritornando al rapporto ebrei e Chiesa, Stark conclude il capitolo chiarendo la questione Pio XII e Hitler. La campagna di collegare il Papa a Hitler fu avviata in Unione Sovietica, dove notoriamente si rispettava la verità. Stark sottolinea che questa campagna di diffamazione dei sovietici contro il Papa, fu notevolmente zittita, con un coro di apprezzamenti in difesa di Pio XII, soprattutto dagli ebrei. Negli ultimi giorni della guerra, il premier israeliano incontrò il Papa, gli disse:“a nome del popolo ebraico, il mio primo dovere era ringraziare la Chiesa cattolica, per tutto quello che, in vari continenti, hanno fatto per salvare ebrei”. E poi dopo la morte di Pio XII, Golda Meir, futuro premier di Israele sottolineò i suoi sforzi in difesa degli ebrei europei, definendolo “un grande servitore della pace”: quella generazione di israeliani ben sapeva che papa Pio XII aveva personalmente fatto molto per proteggere e difendere gli ebrei dai nazisti”. Poi arrivò il libro di Cornwell, “Il Papa di Hitler”, la fiction, “Il Vicario”, di Rolf Hochhuth, in cui il papa era descritto come un antisemita.
Il terzo capito affronta la cosiddetta persecuzione dei pagani compiuta da cristiani militanti e quindi dalla Chiesa nascente. Secondo gli storici illuminati, la Chiesa aveva rapidamente abbattuto tutti i templi pagani e schiacciato ogni opposizione. Stark chiarisce la posizione dell’imperatore Costantino che non mise fuorilegge il paganesimo, anzi continuò ad elargire finanziamenti ai templi pagani. Tra l’altro continuò a nominare pagani a ricoprire cariche estremamente importanti, comprese quelle di console e prefetto. “Sia nelle parole che nei fatti, Costantino difese il pluralismo religioso, persino rendendo esplicita la propria adesione al cristianesimo”.
Comunque sia Stark in questo testo, dopo aver approfondito meglio l’argomento, si è reso conto che non bisogna “sottovalutare la profondità del paganesimo”. I pagani di fine IV e inizio V secolo, sono descritti come “nostalgici appassionati di antichità”. “Al contrario, in realtà la loro fu una fede attiva, basata sulla convinzione che il mondo è colmo di divino, e che un sacrificio correttamente eseguito porta l’uomo a un’intima comunione con il divino”.
Il quarto capitolo, si affronta il mito dei “secoli bui”, la Chiesa domina la vita intellettuale per oltre un millennio, al punto che l’ignoranza prevale in tutta l’Europa. “La ragione fu incatenata, il pensiero schiavizzato e il sapere non progredì”, questa è la sintesi dei cosiddetti storici illuminati come William Manchester. Il Medioevo viene descritto come un periodo di “incessanti guerre, corruzioni, illegalità, ossessione per strani miti e una quasi impenetrabile irrazionalità[…]”. E poi arriva il Rinascimento, dove il controllo della Chiesa diminuisce sulle principali città dell’Italia centrale e così si arrivò alla rinascita della cultura classica greco-romana. Questa è la tesi diffusa dai cosiddetti storici illuministi, ed è lo schema fondamentale di qualsiasi testo scolastico dedicato alla storia occidentale, anche se gli storici seri sapevano che era uno schema completamente falso.
Tuttavia per Stark usare il termine Rinascimento è inappropriato, soltanto perché non possiamo accettare che ci furono, secoli bui.
Si è molto scritto che i popoli del nord erano barbari, per esempio i goti che conquistarono Roma, non erano barbari, indipendentemente come i romani li chiamassero. Alarico, aveva prestato servizio nell’esercito romano come comandante e la maggior parte dei suoi soldati erano veterani delle legioni romane. “Allo stesso modo, il ‘barbarico Nord’ era stato pienamente ‘romanizzato’ d aun pezzo e disponeva di sofisticati centri manifatturieri[…]”. In Svezia, vicino Stoccolma, c’era un centro industriale che sfornava grandi quantità di attrezzi e armi di ferro, gioielli in bronzo, ornamenti in oro. In tutto il Nord Europa, patria dei cosiddetti “barbari”, c’erano numerosi centri industriali.
Per Stark, che cita lo storico francese Jean Gimpel, fu proprio durante questi secoli che l’Europa compì il grande balzo tecnologico che la pose all’avanguardia rispetto al resto del mondo. “Come è possibile che gli storici abbiano travisato così le cose?”
Comunque per Stark, l’imbroglio che l’Europa sarebbe precipitata nei “secoli bui”, è una macchinazione fortemente voluta da intellettuali antireligiosi come Voltaire e Gibbon, determinati a sostenere la loro “Età dei Lumi”.
Tuttavia secondo Stark, questi storici sono stati incapaci a “valutare, o persino notare, gli elementi fondamentali della vita reale”. Pertanto, “le rivoluzioni in campo agricolo, armamenti e tecnica militare, utilizzo di energie non direttamente fornite dall’uomo, trasporti, manifattura e commercio non vennero presi in considerazione”.
La stessa cosa capitò per il notevole progresso morale, per esempio al tempo del Rinascimento, da molto tempo era sparita la schiavitù, per non parlare della cultura di alto livello. Hanno snobbato l’enorme progresso che avvenne nel campo della musica, dell’arte, della letteratura, dell’istruzione e della scienza. E poi Stark, non si stanca ad elencare i progressi della tecnologia, la rivoluzione dei mulini a vento, con la forza dell’acqua, le dighe e tanto altro. Per ora ci fermiamo qui, alla prossima.
Domenico Bonvegna
domenico_bonvegna@libero.it