Responsabilità civile dei Dirigenti e Amministratori Pubblici

di Martino Pirone

Spesso la Pubblica Amministrazione viene condannata a risarcire danni arrecati a seguito di errori, negligenze, abusi od altro commessi da Dirigenti o Pubblici Amministratori, a tutti i livelli, o anche per inadempienze da parte dei nostri Governanti per condanne della Commissione Europea.
Generalmente si tratta di importi considerevoli. Ma perché deve pagare sempre e soltanto il contribuente italiano? E’ mai possibile che tutti costoro debbano ricevere soltanto super stipendi e innumerevoli privilegi senza dover mai rispondere in sede civile del loro operato?
Prendiamo l’ultimo caso giudiziario, segnalato da tutta la stampa nazionale, che riguarda un abuso subito da un giovane nel lontano 2001, quando alla visita di leva dichiarò di essere omosessuale e per questo gli venne sospesa e poi declassata la patente di guida.
Vero è che l’art. 128 del Codice della Strada prevede che l’Ufficio Provinciale della Motorizzazione Civile ed il Prefetto possono disporre la revisione della patente ogni qual volta sorgano dubbi sulla persistenza dei requisiti psico-fisici. Ma è altrettanto vero che tra i vari motivi previsti dal Codice della Strada per disporre la revisione nessuno fa riferimento alla sfera sessuale.
Chissà di quali disturbi psichici era affetto l’Ufficiale medico militare che ebbe l’infelice idea di segnalare all’Ufficio Provinciale della Motorizzazione Civile quel giovane perché si era dichiarato omosessuale. E cosa sarà mai passato per la mente del Funzionario della Motorizzazione che a seguito di tale assurda segnalazione dispose l’accertamento di detti requisiti presso la Commissione Medica Provinciale, e poi dei Membri di quella Commissione medica per disporre il declassamento della patente di guida alla categoria “limitata o speciale”, con limitazione della durata di validità ad un anno e l’obbligo di sottoporsi ogni anno a visita medica di controllo ?
La Cassazione, riconoscendo la colpevolezza di questi inaffidabili dipendenti pubblici, ed in più ritenuti colpevoli del reato di omofobia, ha accolto il ricorso del giovane e ha demandato alla Corte d’Appello di quantificare il nuovo risarcimento pecuniario che i Ministeri dei Trasporti e della Difesa devono corrispondergli, il cui importo sarà senz’altro molto più elevato dei 20.000 Euro accordatigli dai Giudici a seguito del ricorso dei due Ministeri contro la sentenza del Giudice di primo grado che aveva disposto un indennizzo di 100.000 Euro.
Possiamo immaginare quanti altri danni possono aver fatto in tutti questi anni quei pubblici funzionari per la loro ignoranza e incompetenza. A quanto ammonterà ora il costo dei loro errori tra risarcimento e varie spese processuali e legali, nonché per l’Avvocatura dello Stato? Certamente molte centinaia di migliaia di Euro e fors’anche più, tutto a carico dello Stato, e quindi del contribuente.
Quando verrà varata una legge che preveda la responsabilità civile per chi sbaglia, con addebito pecuniario anche parziale, per errori, omissioni e abusi commessi da pubblici dipendenti nell’esercizio delle loro funzioni? In modo che non ricadano su tutta la Collettività.