Manifestazione 14 febbraio. adesione di Cgil, Cisl e Uil della provincia di Reggio Calabria

“Aderiamo all’appello lanciato dal Sindaco di Messina Renato Accoriti all’unità per bloccare lo smantellamento del trasporto ferroviario e marittimo nel Sud Italia, per rivendicare gli investimenti necessari a realizzare moderne ed efficienti infrastrutture di trasporto nell’ambito dell’Area integrata dello Stretto”. Con queste parole, i Segretari Generali di Cgil Rc-Locri (Mimma Pacifici), Cgil Piana Gioia Tauro (Nino Costantino), Cisl Rc (Domenico Serranò) e Uil Rc (Pino Zito) commentano l’iniziativa lanciata dal Sindaco di Messina, nell’ambito della difesa del principio di continuità territoriale.

Per questo motivo, la richiesta di difesa della continuità territoriale va inoltrata direttamente al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, perché l’Area Integrata dello Stretto è una realtà che ha bisogno di necessari investimenti. Investimenti derivanti, per l’Italia, da un utilizzo importante e consistente dei Fondi Europei (a questo proposito, basti citare la necessaria implementazione del corridoio 1 da Berlino a Palermo dove lo Stretto dovrà avere il punto centrale di raccordo europeo con i Paesi del Mediterraneo e con i Paesi nord-europei).

Nel condividere pienamente la piattaforma rivendicativa rappresentata dalle OO.SS. siciliane, le OO.SS. di Reggio Calabria sono dell’avviso che una innovazione di prospettiva può e deve essere rappresentata dalla costruzione (dal basso) di una piattaforma logistica dove l’Area dello Stretto – coniugata a Gioia Tauro e tutte le connessioni con le realtà siciliane – diventi un centro di attrazione di investimenti, in particolar modo per le merci che provengono dai Paesi Asiatici.

Fondamentale,quindi, per l’Area dello Stretto, appare la reale continuità territoriale che si deve coniugare con tutti i vettori dei trasporti (aeroporto dello Stretto, linee ferroviarie ecc…), non dimenticando una presenza industriale importante e fondamentale circa la costruzione di materiale rotabile (Ansaldo-Breda di Reggio C.) utilizzata da imprese straniere e nazionali ma non sfruttata adeguatamente dalle realtà territoriali più vicine.