di ANDREA FILLORAMO
L’articolo da me pubblicato su IMG PRESS in data 15/2/2015, che ha il seguente titolo: “Ma è possibile che un vescovo soffra di invidia e gelosia nei confronti di un altro vescovo?”, scritto in occasione dell’imposizione della beretta cardinalizia al messinese Franco Montenegro e passato sotto silenzio da parte dell’arcivescovo La Piana, ha avuto un alto gradimento, dimostrato, fino a questo momento, da ben ottantatanove "mi piace”, cliccati nel “Foglio elettronico” (ore 18,48 del 17 febbraio). Di questi sicuramente la maggior parte è formata da preti che manifestano, così, i loro “dissapori”, il loro “dissenso”, la loro “sfiducia”, che sicuramente va al di là del caso “Montenegro”. Dissenso e sfiducia che diventano quasi “disprezzo” in alcune email da me ricevute. Una in particolare, regolarmente firmata, mi ha colpito; in essa l’autore, un prete, fra l’altro, scrive del suo vescovo: “Che vergogna, che miseria. Ma quanta “pruina” ha in faccia???”. Precedentemente avevo ricevuto un’altra email, in cui leggevo: “Non immagini che malcontento ci sia tra i sacerdoti, i quali non hanno il coraggio di scrivere, pensa che presi uno per uno, nessuno, proprio nessuno, parla bene del nostro Vescovo”.” Non voglio essere accusato, ancora una volta, di essere il portavoce del clero messinese: non ne indosso l’”abito”, né voglio avere questo sgradito compito; non voglio insegnare, neppure nulla al vescovo di cui rispetto il “ruolo”; ma, accettando di scrivere su IMG PRESS su quanto avviene nell’arcidiocesi di Messina, non posso disinteressarmi di quanto segnalatomi e fattomi conoscere già da molto tempo, dai suoi preti, molto dei quali miei amici. Non posso, quindi, tacere, nei miei scritti su questo giornale, del rapporto dei preti messinesi con il vescovo, che avviene solo “ “in camera caritatis”, vuoi per omertà o perché essi temono ritorsioni, o perché aspirano o sono dentro un eventuale “cerchio magico”, riservato ai più stretti collaboratori o perché immediatamente “ respinti” nel momento in cui nel passato hanno accennato a qualche “critica”? Non lo so, né lo voglio sapere. Nei miei “scritti” scarto, ovviamente e, quindi, non accenno neppure a pesanti “accuse” al vescovo da parte dei preti, che ritengo indimostrabili e che possono diventare “calunnie”. So chiaramente che c’è un’escalation fra il “dissenso”, il “rancore”, l’”odio” e, infine, la “calunnia”, della quale non sono immuni neppure i preti; anzi, come risulta dalla storia, possono essere anche dei maestri. Posso dire, soltanto, che, per l’esercizio di qualunque “leadership” “sacra” o “laica” che sia, si esige che il leader debba avere presenza carismatica, credibilità, debba saper infondere fiducia, perseveranza, cura dei rapporti, interesse per le persone. I preti, che hanno cliccato “mi piace” nell’articolo che riguardava il silenzio di Mons. La Piana sull’imposizione della beretta cardinalizia a Franco Montenegro e che mi hanno telefonato o mi hanno inviato messaggi e email forse non vedono queste caratteristiche nel loro vescovo né si meravigliano, stando a quello che leggo in un “messaggio” dei suoi rapporti con il neo cardinale: “il vescovo non è andato a Roma, i suoi rapporti con Montenegro mai sono stati chiari; non so se sai che quando La Piana è arrivato a Messina, ha riservato al vescovo ausiliare, per le sue attività, uno scantinato. Di questo mai si pentirà, mai ha dimostrato, di fronte al baratro di problemi, dovuti alla sua mancanza di sensibilità umana, un momento di resipiscenza e, quindi, mai dirà che è contento che Franco Montenegro sia diventato cardinale”.