Sviluppo della Sicilia e della Calabria e dell’area integrata Messina – Villa San Giovanni – Reggio Calabria

Sabato 21 febbraio 2015, alle ore 10,30 nell’Aula Consiliare della Provincia Regionale di Messina, Palazzo dei Leoni, si terrà una conferenza stampa organizzata dalle associazioni “Libera Messina” e “Rete Civica per le Infrastrutture nel Mezzogiorno” per proporre soluzioni credibili all’attraversamento dello Stretto e per lo sviluppo della Sicilia e della Calabria e dell’area integrata Messina – Villa San Giovanni – Reggio Calabria.
La conferenza stampa intende rappresentare le cause del sottosviluppo della nostra Sicilia e della nostra città e proporre l’unica soluzione possibile ed immediatamente fattibile (se il Governo lo volesse).
E’ evidente come la mancanza di continuità territoriale con il resto dell’Italia e, soprattutto, dell’Europa, non consente lo sviluppo dei trasporti, sia delle merci che delle persone, causando un allontanamento delle realtà produttive e delle aziende dalla nostra terra.
E’ impensabile ritenere che la continuità territoriale possa ancora essere garantita da navi traghetto che trasportano i treni, sia per un problema di altissimi costi economici (circa 250 milioni di euro all’anno), sia per i costi connessi ai tempi di attraversamento ed alla “rottura del carico” (composizione e ricomposizione delle vetture ferroviarie e trasbordo delle merci dalle navi al ferrato).
Oggi, la distanza che separa la Sicilia dalla Calabria, in termini temporali (2 h e10 m) è la stessa che separa Milano da Roma con la linea TAV.
Non è pensabile creare alcuna città metropolitana o area integrata dello Stretto se non attraverso la continuità territoriale costituita dalla realizzazione di un collegamento stabile, come ovunque accade nel mondo (le città di Buda e Pest unite dai ponti sul Danubio, Manhattan unita a Brooklyn, le sponde opposte di San Francisco, di Istanbul etc.)
Le aree vaste di Messina e Reggio Calabria, insieme, se unite dal ponte ferroviario, costituirebbero la 6° città d’Italia per numero di abitanti, unendo insieme 5 porti, 3 stazioni ferroviarie, una rete metropolitana ed un aeroporto, diventando il più grande interporto d’Italia connesso con le reti TEN-T.
Ciò permetterebbe di realizzare in tutta la Sicilia e la Calabria dei porti HUB o Gateway, che intercetterebbero centinaia di migliaia di containers provenienti dal Canale di Suez e diretti nei porti del Nord Europa, determinando uno straordinario sviluppo della portualità e per conseguenza dell’industria e del commercio locali, regionali e anche nazionali.
Il razzismo infrastrutturale dello Stato Italiano, che ha omesso ogni forma di equa ripartizione delle risorse destinate alla infrastrutture tra Sud e Nord del paese, ha invece determinato e continua a programmare lo sviluppo della portualità soltanto nel Centro Nord Italia paventando il deserto economico, industriale, ma anche umano, delle regioni del Sud d’Italia sotto Bari e Napoli collegate dalla TAV.
Tutte le risorse destinate alla realizzazione del Ponte sullo Stretto sono, infatti, state deviate per le infrastrutture di Genova e Milano (TAV AV/AC, e TAV Bari e Napoli), con gravissimo danno per lo sviluppo economico e strutturale delle presenti e delle future generazioni.
Il ponte è, tuttavia, un progetto definitivo che aspetta di essere solo cantierizzato; erra chi pensa che il 1° marzo 2013 Monti e Passera abbiano cassato il progetto, poiché è stata solo posta in liquidazione la società Stretto di Messina Spa (attualmente affidata ad un commissario il dott. Fortunato) che cesserà di esistere solo dopo la definizione dei numerosi contenziosi tuttora pendenti.
Monti e Passera decisero di cassare la Società Stretto di Messina per precluderle la costruzione del Ponte ma anche impedirono la partecipazione dell’Italia alla organizzazione delle Olimpiadi di Roma del 2020. Circa due mesi addietro il premier Renzi ha invece rispolverato il progetto per le olimpiadi di Roma del 2024. Spesa assurda con ricadute solo di immagine e turistiche per un mese circa.
Noi crediamo fortemente che non si possa più accettare che, in un mondo globalizzato in cui conta esclusivamente la velocità di trasferimento di merci e passeggeri, si possa ancora puntare sull’uso di mezzi di trasporto tipici del ‘900 e con tempi di percorrenza inverosimili per una società che vuole definirsi moderna.
Messina e la Calabria non possono rinunziare a 42.000 posti di lavoro (6000 posti diretti annui per circa 7 sette anni), e altrettanti per l’indotto, in una città e in due regioni che soffrono cronicamente la fame ed in cui il tasso delle famiglie povere (nel sud l’Istat considera povere le famiglie che hanno un reddito inferiore a 500 euro/mese per componente) ha superato il 50% dell’intera popolazione residente.
E’ importante che tutti i cittadini messinesi e siciliani sappiano che le sirene della conservazione e del sottosviluppo a tutti i costi fanno gli interessi di poche famiglie che gestiscono il trasporto pubblico nello stretto oppure di proprietari di ville situate nei luoghi interessati dal ponte o del peggiore ambientalismo che dedica la sua attenzione morbosa solo alla parte più povera d’Italia.
Libera Messina Rete Civica per le Infrastrutture del Mezzogiorno

Parteciperanno:
Fernando Rizzo – coordinatore di Rete Civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno – modera e conclude
Antonio Costa – presidente Libera Messina – introduzione ai lavori sul tema: Il Ponte non è di carta: il progetto definitivo può essere cantierato subito.
Giovanni Mollica – già consulente Eurolink: “Il tunnel del Fehmarn Belt di 19 km che collegherà entro il 2019 Copenaghen ad Amburgo. Lo Stretto l’ultimo binario navale in Europa per soli 3 km.”
Rocco La Valle – sindaco di Villa San Giovanni: “Il Ponte unica prospettiva per la città metropolitana di Messina – Villa San Giovanni – Reggio Calabria da 600.000 abitanti”.
Giovanni Alvaro – editore, blogger Presidente del Comitato Ponte subito: “i vantaggi immediati della costruzione del Ponte per Sicilia e Calabria”.
Interventi programmati Marco Santoro (assessore del Comune di Villa San Giovanni) e Cludio Cama (capo gruppo NCD al Comune di Villa San Giovanni)